La Ciclovia Adriatica e la storia del Pirata

In Romagna, lungo le strade dove la bicicletta è anche una grande passione sportiva, alla scoperta del museo dedicato a Marco Pantani
La Ciclovia Adriatica e la storia del Pirata
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Bagni e movida? In Romagna c'è molto di più. Il volto sostenibile e ciclabile della regione romagnola la mostra sotto un'identità diversa, in grado di unire sport, natura e piccole esplorazioni senza trascurare, come da tradizione, le soste all’insegna della buona tavola.

L’itinerario che proponiamo si allunga per una settantina di chilometri da Cervia a Pesaro, appena passato il confine regionale con le Marche. Da queste parti la bicicletta, oltre che un mezzo di trasporto è una passione sportiva grande almeno quanto quella per i motori. Tanto che a Cervia le ciclabili urbane portano i nomi dei grandi del ciclismo del Novecento, da quella sul lungomare intitolata a Coppi alla ciclopedonale Giovanni Gerbi. Da qui si prosegue, non senza aver fatto una visita al Museo del Sale, altra gloria locale, fino a Cesenatico. Nella città di Marco Pantani il comune ha messo a disposizione un grande spazio accanto alla stazione ferroviaria dove ha sede la Fondazione dedicata al campione romagnolo, con un museo che emoziona ripercorrendo la sua storia e le sue imprese.

Suddiviso in tre aree denominate con i nomi delle montagne che Marco Pantani ha conquistato, Bocchetta, Mortirolo e Alpe d’Huez, custodisce alcune biciclette personalizzate con le quali ha compiuto le sue più grandi imprese, le maglie delle squadre per cui ha corso, i caschi, i trofei vinti, gli album fotografici che ne ripercorrono l’intera carriera con le rassegne stampa dei principali giornali italiani ed europei e filmati sulla sua vita.

Ma è ora di rimettersi in sella per coprire la ventina di chilometri che portano a Rimini, il cui centro storico è annunciato dalle arcate del ponte di Tiberio (I sec. d.C.), che costituisce l’ultimo tratto della via Emilia. Poco distante l'arco di Augusto, che risale addirittura al 27 a.C., è il più antico del mondo. Agli appassionati di storia dell’arte, oltre che delle due ruote, si consiglia la sosta al Tempio Malatestiano per ammirare Leon Battista Alberti, Piero della Francesca e un crocifisso attribuito a Giotto. Nel tratto da Rimini a Riccione la ciclovia adriatica è tutta su pista ciclabile e costeggia il mare. Un tragitto pianeggiante di 10 chilometri che si conclude con l’immancabile piadina romagnola, di cui Riccione è regina indiscussa.

Senza soluzione di continuità si passa per Misano Adriatico e Gabicce. Siamo ormai al confine con le Marche, segnato dal fiume Tavollo, dove la costa all’improvviso sale e dopo chilometri di spiagge basse e sabbiose si trasforma in uno straordinario balcone verde con alte falesie a picco sul mare. L’ultimo tratto, attraverso il Parco Naturale del Monte San Bartolo, è impegnativo, tutto pendenze e curve, ma la città di Pesaro, la più bike friendly d’Italia, ripaga abbondantemente della fatica. Qui un grandioso progetto dal signicativo nome di Bicipolitana, consente di pedalare in sede protetta per ben 85 chilometri. Dalla Linea 1 (arancione), che collega piazza del Popolo alla Rocca Costanza, alla Sfera Grande di Arnaldo Pomodoro alla Linea 2 (azzurra) che prosegue in direzione di Fano. Ma questa è un’altra storia.


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