Il Gran Cono del Vesuvio

Per panorami e suggestione dei luoghi, una visita sorprendente destinata a rimanere per sempre impressa nella memoria
Il Gran Cono del Vesuvio
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Pochi luoghi al mondo, come il golfo di Napoli, riescono a concentrare tutte insieme un simile patrimonio di ricchezze artistiche, storiche e naturalistiche. Ma c’è solo un luogo, meraviglioso e affascinante, da cui tutto questo può essere ammirato con un unico colpo d’occhio, Il Gran Cono del Vesuvio, la cui sommità è percorribile a piedi, dopo una suggestiva salita lungo il cosiddetto sentiero natura n. 5.

Un’avventura alla portata di tutti, che inizia dal parcheggio del Piazzale di Quota 1000, nel comune di Ercolano (Na), che si raggiunge al termine della Strada Provinciale Ercolano-Vesuvio. Superata la biglietteria, si parte. La salita inizia dolcemente e dura circa 800 metri. Durante il percorso si cammina costantemente sorvegliati dalle Guide Alpine e Vulcanologiche della Regione Campania. Risalire il sentiero del Gran Cono è un’esperienza unica, per l’emozione di camminare lungo il cratere di un vulcano attivo e per i panorami che si possono godere, via via più suggestivi, lungo i vari tornanti. Una veduta aerea sempre più ampia, che abbraccia il golfo, il casertano, la città di Napoli, Ischia, Procida, Capri, ma anche le isole laziali e i monti Lattari, che troneggiano sulla penisola sorrentino-amalfitana.

Arrivati in cima, l’itinerario prosegue sulla parte occidentale dell’orlo del cono, con la possibilità di guardare al suo interno, dove alcune fumarole ricordano che il vulcano è attivo, seppur addormentato. Raggiunta una struttura chiamata Capannuccia - chi lo desidera, da qui potrà anche decidere di tornare indietro sui propri passi, fino al piazzale - si prosegue costeggiando il cono in discesa lungo un tratto che si sovrappone al sentiero 6, per poi svoltare a sinistra costeggiando la Valle dell’Inferno (questo tratto è in comune col sentiero 1). Raggiunto un cancello d’accesso, si gira a sinistra per un breve tratto asfaltato, fino a tornare nuovamente al Piazzale di Quota 1000, punto di partenza dell’itinerario.


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