Grotte di Pertosa-Auletta, il fascino della roccia

Nel sud della Campania alla scoperta di un luogo unico nel suo genere, modellato dall’incessante lavoro che l’acqua compie da millenni
Grotte di Pertosa-Auletta, il fascino della roccia
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Nei pressi dei Monti Alburni, all’interno del Parco Nazionale del Cilento Vallo di Diano e Alburni, c’è una destinazione affascinante che permette di immergersi nella natura e scoprirne alcune delle sue meraviglie, in questo caso sotto forma di dura roccia. Parliamo delle Grotte di Petrosa-Auletta, conosciute anche con il nome di Grotte dell’Angelo. Questo magnifico luogo, modellato dal millenario lavoro dell’acqua, è facilmente raggiungibile: lasciata l’autostrada A2 del Mediterraneo seguendo l’uscita per Polla (Sa), si arriva dopo circa quattro chilometri. Lunghe circa 3 km, le Grotte di Pertosa-Auletta sono le uniche in Europa a poter vantare, al proprio interno, la presenza di un villaggio palafitticolo di epoca preistorica; risalente al II millennio a.C.. Ma non è questo l’unico elemento di unicità.

Le grotte, infatti, sono le sole in Italia visitabili navigando un corso d’acqua, il fiume Negro, a bordo di una chiatta trainata a mano per preservare il delicato ecosistema sotterraneo. Il paesaggio è surreale, soprattutto quando ci si trova davanti la scrosciante cascata naturale. Al visitatore si presentano una gran varietà di cunicoli, gallerie e caverne, mentre tutt’attorno è circondato da stalattiti e stalagmiti. A rendere la visita ancora più suggestiva, un impianto illuminotecnico-scenografico, realizzato con oltre 3000 metri di fibre ottiche e luci led, capace di dare all’ambiente un’atmosfera sorprendentemente coinvolgente.

Non mancano, inoltre, aree attrezzate e servizi di accoglienza. Accompagnati da una guida esperta, è possibile visitare il complesso delle grotte attraverso tre percorsi differenti: turistico, parziale e completo. Il primo ha la durata di circa un’ora e dopo aver percorso un primo tratto in barca, prosegue a piedi fino alla Grande Sala. Il secondo dura all’incirca 75 minuti e attraversa ambienti come la Sala della Spugna e la Sala delle Meraviglie. Infine, l’ultimo, il percorso completo, della durata di circa un’ora e mezza, si effettua attraverso un tratto in barca per poi proseguire a piedi fino alla Sala Paradiso. Oltre ai percorsi già citati, è possibile effettuare anche interessanti itinerari speleologici della durata di tre ore. Due, in particolare, le proposte: quello fossile e quello attivo; quest’ultimo, una volta risalito il torrente, conduce dritto alla polla sorgiva, dove ai visitatori esperti è consentito approfondire numerosi aspetti geo-speleologici, archeologici e naturalistici. A pochi metri dall’ingresso delle grotte è infine visitabile una particolare area dedicata alla botanica.

Di seguito, alcune informazioni utili: la temperatura all’interno delle grotte è di 16° circa, ed è costante tutto l’anno. A causa dell’umidità sempre molto alta, anche in piena estate, si consiglia di indossare una giacca e scarpe chiuse. Il fattore sicurezza è un elemento a cui viene data la massima importanza: ad accompagnare i visitatori sono solo guide ufficiali di comprovata esperienza; i percorsi sono tutti orizzontali e anti-scivolo; al fine di mantenere il costante contatto con l’esterno, le grotte sono munite di un moderno impianto radio; inoltre, quella di Pertosa-Auletta è la prime grotta “cardioprotetta” in Italia, con defibrillatore in loco e personale addestrato per il primo soccorso.

 

 


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