Delta del Po e in mezzo scorre il fiume

Tra valli argentate e antichi casoni di pesca, dune e canneti, si trovano gioielli come Comacchio e l’Abbazia di Pomposa
Delta del Po e in mezzo scorre il fiume
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Il percorso a due ruote inaugurato lo scorso anno nel Parco del Delta del Po, una settantina di chilometri in tutto, parte della ciclabile Eurovelo 9, è un'esperienza davvero unica. Si parte da Mesola, dominata dal castello cinquecentesco con la bella corte circolare, raggiungibile in meno di un’ora d'auto da Ferrara, città "ciclabile" per eccellenza, i cui nove chilometri delle mura storiche, punteggiate di tigli e robinie, sono interamente percorribili su due ruote.

Una volta in sella si sale sull’argine destro del Po, tra il fiume e la campagna, con i suoi interminabili filari di pioppi. Interrompe la distesa verde Goro, con il suo porto rumoroso e la sua flotta di barconi per la pesca delle vongole. Usciti dal porto turistico si riprende l’argine per dirigersi verso il Boscone della Mesola, più di mille ettari di foresta, di cui 220 di riserva integrale, in cui prevale il leccio. Qui, oltre a daini, tassi, picchi e volpi, sopravvivono le tartarughe nere acquatiche. La peculiarità della riserva sono i cervi autoctoni, ultima testimonianza di quelli che furono i cervi della Pianura Padana.

Giunti a Porticino, poco prima di inoltrarsi nel - e nella sua lussureggiante pineta, imboccando la provinciale all’altezza della Torre della Finanza, una deviazione di qualche chilometro consente di raggiungere l’Abbazia di Pomposa, insediamento benedettino celebre per gli affreschi di ispirazione giottesca e il pavimento a mosaico con intarsi di marmi preziosi Riprendendo la strada per Volano, si incontra un territorio selvaggio dove vengono allevati in libertà tori e cavalli di razza Delta-Camargue.

Ancora una quindicina di chilometri, oltre i lidi ferraresi e Porto Garibaldi, e si arriva a Comacchio. La piccola Venezia dell’Emilia regala un colpo d'occhio spettacolare, con le sue case colorate che si specchiano sui canali e il secentesco Trepponti, su cinque arcate, all’incrocio tra tre canali. Qui si può abbandonare la bicicletta e girare per la città a piedi, per ammirare l’austero Palazzo Bellini o visitare il Museo della Nave Romana, che ospita il carico di una nave di età augustea, uno dei più ricchi e completi mai ritrovati in Italia. Vale una visita anche La Manifattura dei Marinati, esempio di architettura industriale recuperata, in parte adibita a museo e in parte dedicata, come in passato, alla cottura e marinatura delle anguille, ora regolata da un rigoroso disciplinare di Slow Food Al tramonto, imperdibile il Percorso Storico Naturalistico Valli di Comacchio, che in un paio di chilometri tra le lagune conduce all’imbarco di Foce, dove si può salpare per una visita ai vecchi casoni di pesca. Si imbocca quindi l’argine Agosta che costeggia a ovest il bacino intatto delle Valli, fino all’Oasi di Boscoforte, il punto più a sud del percorso. La penisola è accessibile solo con visita guidata nei mesi di luglio agosto settembre, ma attrezzandosi di un semplice binocolo, si può assistere allo spettacolo di una miriade di fenicotteri rosa intenti a pescare.


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