Giovani e auto: è un amore che non finisce

Le quattro ruote e le nuove generazioni di neopatentati vivono una relazione meno intensa rispetto al passato. Ma una non riesce a fare a meno dell’altra…
Giovani e auto: è un amore che non finisce
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Aggressiva, rumorosa, sportiva e, se andava bene, anche confortevole. L’automobile è stata per decenni in cima alla lista dei desideri – oggi la chiameremmo wishlist – di generazioni di giovani. Poster raffiguranti Ferrari Testarossa e Lamborghini Countach hanno ornato migliaia di muri e le ruggenti Fiat Uno Turbo, Peugeot 205 GTI e Renault 5 Turbo hanno fatto girare infiniti colli a ogni loro passaggio. Poi le automobili sono cambiate. Si sono fatte più sicure, silenziose e tecnologiche. E coloro che desideravano le velocissime – e pericolosissime! - “bare volanti” hanno messo su famiglia. Ma come sono cambiati i gusti e le priorità, in fatto di automobili, dei loro figli e nipoti?

L’appeal sui giovani

Il pensiero comune è che ormai le quattro ruote abbiano perso importanza nelle menti dei giovani, sorpassate dai device tecnologici e ridotte a semplici mezzi di trasporto per arrivare da un punto A a un punto B. Con un sistema economico che, con costi elevatissimi – dall’ottenimento della patente alle salatissime assicurazioni per gli under 26 – dissuaderebbe chiunque. Un luogo comune, quello del disamore delle nuove generazioni verso l’auto, quasi universalmente condiviso. Ma che i numeri confermano solo in parte. Innanzitutto, un dato incontrovertibile: le ragazze e i ragazzi di oggi guidano (quasi) tutti. Il 71% dei giovani compresi tra i 18 e i 21 anni prende la patente nei tempi previsti, e chi rimanda lo fa per una questione di costi (l’8%) o perché è stato bocciato all’esame (il 6%). Il desiderio d’indipendenza sopravvive, quindi. Ma quanti, tra i Millenials e i Gen Z automobilisti, effettivamente vedono nell’auto un oggetto del desiderio? Non troppi, in verità. Secondo uno studio congiunto condotto da DriveK e Subito su un campione di 1.000 italiani under 35, la maggior parte dei giovani vede l’automobile solo come un mezzo di trasporto. Ciò vale per le ragazze e i ragazzi che comprano un’auto usata (6 su 10) e soprattutto per chi la compra nuova (oltre 7 su 10). Tra le variabili prese in considerazione dai giovani italiani al momento dell’acquisto di una vettura, la prima è il prezzo. Il 90% del campione lo considera un aspetto fondamentale, insieme all’estetica (68%) e al marchio (30%). Contrariamente a quanto si possa immaginare, la generazione di Greta Thunberg non è particolarmente attratta dai veicoli a batteria. Stando al sondaggio 2019 di Autoscout, appena il 27% dei neopatentati sogna una vettura green (ibrida oppure elettrica). Un disinteresse che però non risiederebbe nella mancata attenzione verso l’ambiente, bensì sul fatto che oltre l’80% dei neopatentati inizi la propria carriera di automobilista su una vettura a benzina o a gasolio. Una questione d’abitudine.

Car sharing e car pooling

Un aspetto della mobilità in cui le percentuali relative ai giovani sono incoraggianti è quello relativo alla condivisione, in cui Millennials e Gen Z sono i fruitori più attivi. Il 30% degli utenti italiani di servizi di car sharing ha un’età compresa tra i 26 e i 35 anni, e ben il 26% sono neopatentati. In questo caso, gli adulti incidono con numeri molto minori, possedendo spesso già vetture di proprietà. Anche per quanto riguarda il car pooling sono i giovani a fare i numeri maggiori. In Italia questa pratica è seguita dal 7,4% della popolazione attiva. Percentuale che raggiunge il 12,1% tra i lavoratori under 24 e il 14,5% degli studenti tra i 18 e i 25 anni. I giovani guidano, quasi tutti. Ma lo fanno più per necessità che per passione.

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La ricerca dell’indipendenza che fu dei loro padri è rimasta intatta, ma non passa attraverso le stesse strade. L’auto è desiderata per ciò a cui serve, ossia arrivare a destinazione in fretta e senza i limiti di percorso e orari del trasporto pubblico. L’auto condivisa, quindi, va benissimo. Economica, affidabile e senza troppi pensieri da dedicarvi: una volta abbandonato il veicolo e pagato il noleggio tramite app, non sarà più qualcosa che ci riguarda.

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Ma chi invece decide di comprare un veicolo privato, non lo fa a cuor leggero. Oltre 3 giovani su 10 si rivolgono a un esperto nella delicata fase dell’acquisto, che rappresenta una fase fondamentale nelle vite di Millennials e Gen Z. Il web naturalmente rappresenta una fonte primaria di informazioni e dati sull’auto prescelta. Preziosi non solo i siti delle Case e quelli degli organi di stampa, ma anche forum e gruppi social: le recensioni dei possessori nostri pari, come accade quando acquistiamo un prodotto su Amazon o prenotiamo un albergo su Booking, sono determinanti nel processo decisionale. L’auto ideale del giovane italiano è connessa, sicura e compatta (la facilità di parcheggio risulta una delle principali doti richieste dai nuovi automobilisti). E ovviamente alla moda. I modelli più cercati dai giovani, come rivelano le statistiche rilasciate da Autoscout, confermano queste priorità: Fiat 500, VW Polo e Mini guidano la classifica, ma nella top ten troviamo anche altri modelli modaioli e sportivi come Audi A1, Alfa Romeo MiTo e Mercedes Classe A. Scelte che fanno capire come le nuove generazioni, anche se in parte disinteressate all’auto, la considerino comunque importante. Non un male necessario, piuttosto un oggetto utile – a tratti indispensabile – che deve rispondere a precise esigenze. Che abbia il nostro nome sui documenti di intestazione e sia stata scelta accuratamente dopo tante ricerca, oppure che si tratti di una city car utilizzata solo per pochi minuti con un servizio di Car sharing. Senza essere necessariamente elettrificata. I giovani, in conclusione, amano meno l’auto? Forse sì, sicuramente in modo diverso rispetto alle generazioni che li hanno preceduti. Ma non possono farne a meno. E, anche se non lo ammettono o non se ne rendono conto, in fondo, continuano a volerle bene.

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