Mobilità ciclistica, il piano di Fiab per Roma e la fase 2

La Federazione italiana ambiente e bicicletta ha proposto alla sindaca Raggi un progetto che mette al centro le bici da attuare con l’inizio della normalità
Mobilità ciclistica, il piano di Fiab per Roma e la fase 2
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A Roma c’è chi pensa agli spostamenti per il prossimo futuro, proponendo soluzioni alternative, proprio come ha fatto la Fiab (Federazione italiana ambiente e bicicletta) rivolgendosi direttamente alla sindaca Virginia Raggi. La proposta della Federazione è strettamente legata al momento che stiamo vivendo e si inserisce anche nel più ampio contesto dell’inquinamento atmosferico. L’idea, in sostanza, riguarda un piano di mobilità ciclistica per Roma che la Federazione vorrebbe avviare proprio insieme alla fase 2 dell’emergenza sanitaria.

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Alternativa ai mezzi pubblici e privati

Il piano di mobilità ciclistica si offre come alternativa ai mezzi pubblici e privati con motore tradizionale. Per i secondi, il riferimento è l’inquinamento e il traffico, mentre per i primi si vuol cercare di contenere la distanza tra le persone, impossibile su un mezzo pubblico affollato. “A quanto sostengono i media - scrive la Fiab in una lettera alla sindaca Raggi -, questa Amministrazione di Roma Capitale sta valutando l'ipotesi di far salire sui mezzi pubblici un numero contenuto di passeggeri (muniti di mascherina e guanti) tale da rispettare la distanza di un metro imposta dai decreti anti-Covid. Detta soluzione sicuramente ridurrà il rischio di contagio, ma allo stesso tempo comporterà che un alto numero di passeggeri abituali, non riuscendo a usufruire dei mezzi pubblici e in mancanza di valide alternative, farà ricorso all'utilizzo dei mezzi a motore privati”. Secondo la Fiab, dunque, è impossibile avere mezzi pubblici non affollati e contemporaneamente limitare il traffico e l’inquinamento.

Il piano

La proposta per la mobilità ciclistica che Fiab ha sottoposto all’attenzione dell’amministrazione romana include una rete di corsie ciclabili che restringano, almeno per questo periodo, le carreggiate stradali. La Federazione indica anche zone precise della Capitale: il giro delle Mura, l'asse Tuscolana-Nomentana, l'asse Nomentana-Ostiense, l'asse Piazza Venezia - viale Trastevere - Circonvallazione Gianicolense, l'asse Tiburtino da Ponte Mammolo al Polo universitario la Sapienza. Si parla, poi, della possibilità di far percorrere alle bici tutte le corsie preferenziali e di parcheggiarle sui marciapiedi. Infine, la costruzione di Zone 30 (dove 30 sono i km di velocità massima permessi). Tutto questo affiancato da campagne di comunicazione per questa tipologia di mobilità, convenzioni con società di bike sharing e incentivi per l’acquisto di bici.

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