Rossi, "siluro" a Marquez: non venderà più le sue T-shirt

A costo di rinunciare ad un ricavato importante nel 2016, il pesarese non si occuperà più del merchandising del rivale, accusato di “biscotto” a Valencia
Federico Porrozzi
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La delusione per il comportamento dell’uomo e del pilota è più importante degli affari. Intervistato al termine della prima giornata di test 2016 a Valencia, Valentino Rossi ha confermato (senza un esplicito “sì” ma con una risposta, “voi che ne dite?”, che vale più di mille parole) ciò che si pensa già da quel famoso giovedì di Sepang: il prossimo anno, la VR46 non gestirà più il merchandising ufficiale di Marc Marquez.

TROVANE UN ALTRO - E’ una rottura definitiva. Un episodio che è il termometro di un rapporto ormai consumato da ogni punto di vista. Valentino ha scelto di rinunciare ad una parte degli oltre 12 milioni di euro di fatturato che arriva ogni anno dal merchandise suo e degli altri 19 piloti sotto contratto con la VR46. E’ la “fetta” che risponde alla sigla MM93, quella del pilota spagnolo. La delusione è troppa anche per uno come Rossi, storicamente molto attento agli affari e bravo a far diventare “oro” quasi tutto ciò che tocca.

DANNO D’IMMAGINE - Tra l’altro, è probabile che il “Dottore”, prima di prendere questa decisione abbia fatto anche i suoi conti: rinunciare a MM93 potrebbe non essere un danno enorme, visto il calo di popolarità a cui sta andando incontro Marc. In queste ore, Marquez ha dichiarato alla stampa di essere disponibile a tendere la mano a Rossi pur rimanendo sulle sue posizioni. Forse ha capito che nel 2016, a causa del biscotto e senza il supporto commerciale della VR46, il conto in banca alla voce “T-shirt, felpe e cappelli” languirà. Non poco.

 


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