<span style="line-height: 20.8px;">Come eravamo, Fiat alle Olimpiadi di Roma ‘60</span>

Un amarcord di Roma 60, quando Fiat mise a disposizione del Coni 300 vetture per le esigenze organizzative dei Giochi
Come eravamo, Fiat alle Olimpiadi di Roma ‘60
Francesco Colla
2 min

ROMA - Per motorizzare l’enorme macchina organizzativa di Rio 2016, Nissan, partner ufficiale delle Olimpiadi, ha messo a disposizione una colossale flotta di 4.200 veicoli. I Giochi sono un’ottima occasione promozionale e la tradizione di targare le Olimpiadi risale a tempi ormai “antichi”. 

Le Olimpiadi di Roma ’60 furono un evento nazionale di portata incalcolabile. La Capitale era stata candidata a ospitare i Giochi fin dal 1908 ma a causa dell’eruzione del Vesuvio il governo dell’epoca dirottò i fondi alla ricostruzione delle aeree colpite. E non andò certo meglio nel ’44: Roma era stata nuovamente scelta ma la Seconda Guerra Mondiale mandò di nuovo tutto all’aria. 

Ovvio quindi che in un’Italia da poco uscita dal conflitto le Olimpiadi del 1960 apparissero come un appuntamento di portata eccezionale. Fiat, principale costruttore nazionale, fece la sua parte fornendo al Coni una flotta di 288 vetture tipo 2100, 110, 600 Multipla e 500 Giardiniera che “troveranno frenetica utilizzazione”, adibite agli spostamenti degli ufficiali di gara, giornalisti e ospiti d’onore (i “vip” all’epoca non esistevano). Inoltre gli atleti azzurri vincitori di una medaglia d'oro, come Livio Berruti vincitore dei 200 metri piani, ricevettero in premio una 500. 

Nello splendido documento d’epoca dell’Istituto Luce possiamo vedere la consegna delle vetture alla presenza del Presidente del Coni Giulio Onesti. Poi la flotta parte verso l’Eur dopo una “sbrigativa cerimonia di consegna”. Ma “le Olimpiadi, diamine, devono avere precedenza su tutto”. 

 


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