Case europee: rischiosa la sfida elettrica alla Cina

Le forniture stanno aumentando e quindi si immatricolano più auto, ma i prezzi alti determinano meno vendite del periodo pre-covid
Case europee: rischiosa la sfida elettrica alla Cina
Massimo Ghenzer
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Le forniture di auto stanno aumentando e allora si immatricolano più automobili in Europa. I prezzi però sono alti e si comprano meno auto del periodo pre Covid. Per quanto riguarda le vetture elettriche si hanno due velocità: UK, Germania e Francia sono intorno al 15%, la Spagna sul 5% e l’Italia meno del 4%. L’elettrico ancora non decolla neanche nei tre Paesi Europei principali e sostanzialmente ristagna sulle stesse posizioni da un bel po’.

C’è stato un picco nel mese di dicembre, per effetto degli incentivi, ma rientrato sui livelli usuali del 15% appena gli incentivi sono terminati. Le Case stanno investendo cifre elevate come mai sull’elettrico, ma la risposta dei consumatori, nei principali Paesi, è tiepida.

Molti analisti individuano nel 2026 l’anno del decollo dell’elettrico, ma la domanda che sorge spontanea è sulla disponibilità dei punti di ricarica, i tempi di ricarica e i costi dell’energia. Sono mesi, anni, che si pone il problema della ricarica delle batterie, ma la risposta, per il momento, non arriva. Ci sono a volte indicazioni che le maggiori Case europee vogliono contrastare lo sbarco dei grandi produttori cinesi con la progettazione e costruzione di vetture elettriche a prezzo accessibile per i consumatori medi. Nella realtà, tuttavia, gli investimenti sull’elettrico dovranno sempre scontare che i materiali pregiati necessari per le batterie sono per lo più di proprietà dei cinesi. Si ha la sensazione che i costruttori europei siano con le spalle al muro e abbiano degli obiettivi molto sfidanti, se non quasi impossibili da raggiungere.

La tecnologia potrebbe venire in aiuto migliorando di molto l’autonomia e la durata delle batterie, progettandole a costi accessibili, ma per il momento non ci sono passi avanti in merito. Se poi le Case europee pensano di salvare produzione e bilanci prendendo delle buone quote di mercato dell’elettrico in Cina, si dovranno confrontare con i produttori orientali e anche con Tesla, che sembra in grado di produrre e vendere a prezzi molto competitivi. Insomma, si prospettano tempi duri per i costrutori europei privi di armi affilate.


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