Ermini Seiottosei, il ritorno del mito
Il costruttore toscano presenta al Salone di Ginevra una superpsortiva in carbonio, equipaggiata con un motore 2.0 litri da 320 cavalli.
Sono trascorsi sessant'anni da quando le Ermini davano filo da torcere a Ferrari e Maserati alla Mille Miglia o alla Targa Florio. Il marchio fiorentino, fondato dal costruttore Pasquale Ermini nel '46, aveva cessato la propria attività nel 1962, per poi risorgere nel 2007 per volontà di Eugenio Ercoli: al prossimo Salone di Ginevra Ermini Automobili presenterà la Seiottosei, una biposto dall'animo racing che si pone l'obiettivo di rispolverare il concetto di "barchetta sportiva".
Vi presentiamo alcune immagini in anteprima, in attesa di vederla dal vivo al salone e alcuni dati tecnici: 686 chilogrammi di peso (da cui il nome), per un modello ultraleggero e corsaiolo progettato da Enzo Osella e disegnato da Giulio Cappellini. Il telaio è costruito con tubi in acciaio e pannelli di carbonio, materiale preponederante anche nella carrozzeria assieme all'alluminio.
Il motore è un turbocompresso RenaultF4RT RS, 4 cilindri 16 valvole da 1.998 centimetri cubici, in grado di erogare ben 320 cavalli e di spingere la Seiottosei da 0 a 100 in soli 3.6 secondi e auna velocità di punta stimata in 270 kmh. Un'auto artigianale, costruita con lo stesso spirito che ha reso grandi i brand italiani nell'epoca d'oro delle corse e che verrà prodotta in soli 46 esemplari.
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Il motore è un turbocompresso RenaultF4RT RS, 4 cilindri 16 valvole da 1.998 centimetri cubici, in grado di erogare ben 320 cavalli e di spingere la Seiottosei da 0 a 100 in soli 3.6 secondi e auna velocità di punta stimata in 270 kmh. Un'auto artigianale, costruita con lo stesso spirito che ha reso grandi i brand italiani nell'epoca d'oro delle corse e che verrà prodotta in soli 46 esemplari.