Nuova Suzuki Celerio, non chiamatela 'piccola'
La Casa di Hamamatsu si presenta al Salone di Parigi non solo con l'attesissima, ultima generazione di Vitara, ma anche con una nuova sfida nel segmento citycar: la Celerio.
Il primo incontro lo scorso marzo a Ginevra, per la premiere mondiale. Poi, i canonici mesi di attesa e l'altrettanto canonico "tour" nei principali saloni internazionali: ora la Suzuki Celerio torna a far parlare di sé. Come già annunciato arriverà in Italia a dicembre 2014 (con prezzi ancora da definire), pronta a sgomitare nell'affollato e combattuto segmento delle compatte.
© RIPRODUZIONE RISERVATATutte le news di News motoriIn attesa di ri-vederla, ma soprattutto di provarla, vi presentiamo alcune nuove immagini e i dati tecnici. Punti di forza della nuova scommessa giapponese, pronta a battersi contro le francesine e la connazionale Aygo, sono: dimensioni, prestazioni, consumi. Detta così sembra la solita cantilena, ma la Clerio ha i suoi numeri: in una lunghezza di soli 3.6 metri e una larghezza di 1.6 riesce a offrire un abitacolo confortevole (provato) anche per guidatori di alta statura, un bagagliaio di 254 litri (veramente notevole per una citycar) e cinque posti veri.
1000, 68, 155: difficili da giocare ma probabilmente apprezzabili alla guida. 1000 sono i centimetri cubici dei due motori benzina K10B e K10C, in grado di erogare 68 cv (con 90 nm di coppia) e di spingere la compatta fino a 155 km/h. E i consumi? Suzuki dichiara che con 1 litro di carburante si percorrono oltre 23 chilometri nel ciclo combinato a fronte di emissioni di CO2 pari a 99 g/km.
Due gli allestimenti disponibili. GL, che prevede di serie 4 airbag, aria condizionata, ABS con ESP, sistema di assistenza alla frenata (Brake Assist Function), Bluetooth, sistema audio con lettore CD-MP3 e presa USB. Oppure il più completo GLX che offre ben 6 airbag, volante in pelle, fendinebbia, cerchi in lega, specchietti in tinta regolabili elettricamente e riscaldati. Il prezzo lo sapremo presto, ma siamo pronti a scommettere sarà al disotto dell'ormai fatidica soglia dei 10 mila euro.