Enzo Ferrari moriva 27 anni fa: il ricordo del “Drake”

Marchionne: “Resta il nostro riferimento”. Il figlio Piero: “Orgoglioso di essere suo figlio”
Enzo Ferrari moriva 27 anni fa: il ricordo del “Drake”
3 min

Oggi sono 27 anni che Enzo Ferrari non c’è più. Non c’è più solo fisicamente, mentre la sua presenza si manifesta con le sue macchine, opere d’arte su ruote che continuano ad attrarre gli sguardi sulle strade del mondo, e a far sognare. L’eredità del fondatore è «come un costante punto di riferimento, uno stimolo a fare sempre meglio». 

LE PAROLE DEL NUMERO UNO - Così, sul sito del Cavallino, il presidente della Ferrari Sergio Marchionne ha ricordato il Drake che, dice, «se fosse qui, apprezzerebbe lo sforzo che stiamo facendo per rendere la Ferrari ancora più moderna e condividerebbe con noi la rabbia agonistica che mettiamo ogni giorno per riportare la Scuderia ai vertici». Da quel giorno del 1988 in cui il fondatore della Rossa ci ha lasciati «sono passati 27 anni - osserva ancora Marchionne - ma oggi i suoi principi e i suoi insegnamenti sono ancora più forti e attuali. La determinazione con cui ha affrontato le tante sfide della vita, il coraggio di prendere rischi e andare contro corrente, l'avida curiosità che lo ha portato a innovare costantemente sono solo alcuni degli esempi che guidano la quotidiana attività di chi lavora in Ferrari. Personalmente - scandisce il numero 1 di Maranello - vivo questa eredità come un costante punto di riferimento, uno stimolo a fare sempre meglio».

PERSEGUIVA I SUOI SOGNI, CHE DIVENTAVANO DI MOLTI - Nel corso della carriera, argomenta ancora Marchionne, «ho conosciuto uomini che hanno avuto la forza di perseguire i propri sogni fino a realizzarli per poi trasformarli nei sogni di molti. Tutte queste persone condividevano una forza speciale, la capacità di vedere oltre l'orizzonte della gente comune e quella di inventare qualcosa che prima non era quasi pensabile. Enzo Ferrari entra senza dubbio nel ristretto gruppo di queste figure straordinarie, quelle alle quali nulla è precluso».

"APPREZZEREBBE IL NOSTRO SFORZO" - Quindi, puntualizza Marchionne, «anche per questo sono sicuro che, se fosse qui, apprezzerebbe lo sforzo che stiamo facendo per rendere la Ferrari ancora più moderna e condividerebbe con noi la rabbia agonistica che mettiamo ogni giorno per riportare la Scuderia ai vertici. Un'eredità importante quella di Enzo Ferrari, ma che non è gravosa se viene vissuta con la stessa passione e la voglia di eccellere che ha caratterizzato tutta la vita del fondatore».

L’AFFETTO DELLA GENTE - Questo il ricordo del figlio Piero. «È ogni volta difficile condividere pubblicamente un anniversario così personale come la scomparsa del proprio padre: eppure lo faccio sempre volentieri, perché ogni giorno tante persone nel mondo mi contattano e mi fanno sapere quanto Enzo Ferrari sia stato importante per loro», è il ricordo del figlio Piero, vicepresidente del Cavallino e azionista al 10%. Dice Piero: «Ogni giorno sono orgoglioso di essere il figlio di Enzo Ferrari e con il mio lavoro e la dedizione alla mia famiglia mi auguro di mettere in pratica i preziosi principi che mi ha insegnato».


© RIPRODUZIONE RISERVATA