Peugeot-Citroen, obiettivo Le Mans

Nei primi 6 mesi del 2015 il Gruppo ha superato 1.500.000 veicoli venduti nel mondo Ora PSA è il secondo costruttore europeo e il terzo Gruppo in Italia.
Pasquale Di Santillo
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MISANO ADRIATICO - Un progetto, venti mesi, la famiglia che cresce anche se poi è la stessa. Più di un anno e mezzo di cambiamenti senza pit stop seguendo una linea, il progetto, appunto. E un conto è annunciare, tutt’altra cosa realizzare l’annuncio. Il piano “Back in the race” lanciato da Carlos Tavares presidente del Direttorio PSA nel 2014, dopo il divorzio da Renault, in realtà significava “tornare in corsa” con gli altri produttori, in maniera globale rimanendo a trazione francese. Il PSA & Friends di Misano è stato il momento giusto per il bilancio di un gruppo capace di emergere dalla crisi con la forza delle idee.

SUL PODIO IN ITALIA - Olivier Mornet a.d. di PSA Italia racconta: «Nei primi 6 mesi del 2015 il Gruppo ha superato 1.500.000 veicoli venduti nel mondo, il fatturato ha raggiunto i 28.904 M€, con un + 6,9% rispetto al 2014. Ora PSA è il secondo costruttore europeo e il terzo Gruppo in Italia con quota di mercato intorno al 10%, un fatturato di 1.530 milioni di euro nei primi nove mesi dell’anno e una rete di distribuzione con 234 concessionari, 244 distributori ricambi e 933 Centri di riparazione. In tutto oltre 5.000 persone impiegate sui 180.000 lavoratori di 160 Paesi nel mondo, 13 stabilimenti di proprietà, altri 8 in joint venture e 8 centri di ricerca e sviluppo».

SPORT E CONSUMI - Qual è stata la strategia PSA per rimettersi in pista a motore acceso? «Abbiamo cominciato dal riposizionamento dei vari brand - spiega Mornet - con Citroën marca creativa; Peugeot brand generalista alto di gamma con anima sportiva e infine DS il brand premium. Poi siamo passati a razionalizzare le varie gamme privilegiando i segmenti più redditizi senza fermarsi nell’introduzione di modelli nuovi. Non a caso nel 2016 arriveranno 9 nuovi lanci in Europa: tre di Citroën (la C3?), quattro di Peugeot (c’è la 3008) e due di DS. Infine c’era da garantire l’internazionalizzazione del Gruppo e la modernizzazione dei 13 stabilimenti produttivi». Per la cronaca, Peugeot ha deciso di comunicare i consumi reali delle proprie macchine, una maniera intelligente per fare chiarezza in questo momento di confusione generale. L’arma segreta? Lo sport. Ne parla Eugenio Franzetti direttore della comunicazione: «Il doppio trionfo di Citroën nel Mondiale WTCC, quelli di Peugeot nei rally (9 di fila in Italia), senza dimenticare le imprese tipo Pikes Peak, la seconda partecipazione alla Dakar e il debutto DS Virgin Racing nel Mondiale di Formula E sono il sale di tutta la strategia». Prossima tappa, LeMans...


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