Tesla, arriva l'Autopilot di seconda generazione

Le telecamere a 360° passano da sette a otto e hanno una visione allungata fino a oltre 250 metri
Tesla, arriva l'Autopilot di seconda generazione
Alessandro Vai
3 min

ROMA - Dallo scorso maggio l’Autopilot Tesla è uno degli argomenti più chiacchierati nel mondo automotive a causa dell’incidente fatale occorso a un ex-marine in Florida che lo stava utilizzando in maniera impropria, ovvero lasciandogli completamente il controllo. A dispetto del nome, il sistema montato sulle Model S non è un vero e proprio pilota automatico, ma un pacchetto di sistemi di assistenza alla guida. La sua denominazione, infatti, è uno degli argomenti principali delle accuse mosse a Elon Musk, insieme con la comunicazione che la Casa di Palo Alto ha sempre avuto verso i clienti, giudicata poco chiara.

In attesa di vederci chiaro e di una decisione della NHTSA rispetto all’incidente mortale e all’attuale versione dell’Autopilot, che dall’ottobre 2014 a oggi ha ricevuto continui aggiornamenti software, Tesla ha presentato il primo aggiornamento hardware del sistema. Il nome scelto è proprio Hardware Two – tanto per essere chiari – e verrà montato già da oggi su tutte le Model S e Model X ma anche sulla futura Model 3. Le telecamere a 360° passano da sette a otto e hanno una visione allungata fino a oltre 250 metri; i dodici sensori a ultrasuoni hanno una portata doppia e il radar è più potente, in grado di funzionare anche con nebbia, pioggia e scarsa visibilità.

Inoltre, il microprocessore del computer di bordo è quaranta volte più potente del precedente ed è già predisposto per supportare la guida autonoma totale. Secondo Musk il nuovo sistema è «diverso dall’Autopilot, sostanzialmente più sicuro della guida umana e raggiunge il livello di autonomia più elevato». Tutto questo però ha un costo, che sale dai 3.000 dollari del vecchio sistema agli 8.000 del nuovo, con la pecca che nei primissimi mesi di utilizzo dell’auto non sarà neanche attivo, ma raccoglierà solamente dati in background. Questi verranno poi inviati al quartier generale Tesla per essere analizzati e per attivare il software. Poi, a partire da fine anno le funzioni verranno attivate con degli aggiornamenti da remoto.

Infine, Musk ha polemizzato con i giornalisti presenti alla conferenza stampa, dichiarando che le polemiche iniziate dopo l’incidente dell’ex-marine «Hanno fermato il progresso della tecnologia autonoma; ogni articolo negativo che dissuade gli automobilisti dall’utilizzo di queste tecnologie sta permettendo che la gente venga uccisa».


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