Caso diesel FCA, l’Italia “mura” Germania e Ue

Il Ministero dei Trasporti risponde agli attacchi di Berlino: "Fiat 500 X, a differenza di quanto sostenuto dalla Germania, è conforme alla normativa vigente"
Caso diesel FCA, l’Italia “mura” Germania e Ue© AP
Pasquale Di Santillo
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ROMA - Parola su parola, colpo su colpo. E nonostante l’inferiorità numerica, Italia e FCA finiscono il secondo round della querelle sui diesel FCA, almeno in parità, come il primo, con preferenza per il team tricolore. Dopo il battibecco a distanza di domenica tra il ministro dei trasporti tedesco sostenuto “stranamente” dall’Ue è battaglia senza esclusione di colpi: Dobrindt che accusa l’Italia di mancati chiarimenti d sui dispositivi - per lui - illegali con richiesta di garanzia di richiami su alcuni modelli FCA; Calenda e Delrio, ministri dello sviluppo economico e dei trasporti che replicano in maniera secca («si occupi di Volkswagen») e («una richiesta irricevibile che viola la reciprocità UE: è tutto conforme alle norme»).

Ieri mattina il portavoce dello stesso Dobrindt scende sul ring e alza il tiro e i toni della polemica in una conferenza stampa chiedendo all’Ue di garantire il richiamo di 3 modelli FCA, Fiat 500X, Fiat Doblò e Jeep Renegade sulla base dei lavori di una Commissione d’inchiesta tedesca che avrebbe rilevato meccanismi illegali di spegnimento dei motori. Uno strappo alla normativa Ue che lascia allo Stato che approva il modello l’attivazione del richiamo.

Questo, con la portavoce della stessa Commissione Ue per l’industria, Lucia Caudet, lancia un ultimatum al governo italiano a presentare «al più presto risposte convincenti perchè il tempo sta finendo» e che l’omessa risposta rischierebbe l’avvio di una procedura di infrazione per l’Italia: Il contrattacco italiano arriva in serata da parte del Ministero dei Trasporti, ed è preciso e puntuale: «E’ necessario ribadire che, al contrario di quanto dichiarato dall’Ue, l’Italia ha sempre puntualmente risposto alle richieste della Commissione. Dire che l’Italia ha disdetto l’appuntamento, quando i due Paesi e la Commissione stanno solo cercando una data comune, è una ricostruzione perlomeno infondata. Abbiamo proposto date nei mesi di gennaio, febbraio e marzo ed è in attesa di conoscere la disponibilità da parte di Commissione e controparte. Tra aprile e maggio 2016, l’Autorità di omologazione tedesca (Kba) ha chiesto con due lettere ai colleghi italiani della Direzione generale Motorizzazione del Ministero delle infrastrutture e trasporti, una specifica verifica rispetto alla conformità del veicolo Fiat 500X, Euro 6, alle norme sulle emissioni inquinanti. La Dg Motorizzazione ha effettuato le necessarie verifiche ed inviato una dettagliata relazione alle autorità tedesche, dalla quale si evince che Fiat 500 X, a differenza di quanto sostenuto dalla Germania, è conforme alla normativa vigente. Sul veicolo non è stato riscontrato alcun sistema di manipolazione non ammesso dalla legge per cui si è in presenza di un “defeat device” vietato quando, riconoscendo il posizionamento del veicolo sul banco, interviene appositamente durante l’omologazione per ridurre le emissioni. iI sistemi di controllo delle emissioni adottata da Fca non prevede lo spegnimento del sistema di ricircolo dei gas di scarico decorsi 22’ di funzionamento del motore, come invece asserito dal Kba, piuttosto la sua modulazione necessaria ai fini di protezione del motore contro i rischi di danneggiamento, in piena compatibilità con l’art. 5.2 del regolamento 715/2007/CE. Il tutto è stato rappresentato alla Commissione Ue ed alla Germania nella prima riunione del Comitato di mediazione su Fiat 500 X tenutasi a Bruxelles il 4 novembre 2016»


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