Volvo S60 Polestar, l'auto del WTCC diventa stradale

Le Polestar sono completamente reingegnerizzate con un approccio racing e lo si capisce dai dettagli che fanno la differenza
Volvo S60 Polestar, l'auto del WTCC diventa stradale
Alessandro Vai
4 min

MONZA - La tappa italiano del World Touring Car Championship si è appena concluso e sul circuito di Monza Volvo ha messo a segno un ottimo risultato, come abbiamo raccontato qui. Ma il weekend nel Tempio della velocità è stato anche l'occasione per presentare al pubblico, agli appassionati e agli addetti ai lavori la gamma Polestar, cioè le declinazioni più sportive delle Volvo. Si tratta di auto sviluppate con un approccio molto particolare, partendo dalle versioni di serie della S60 e della V60 e arrivando a un risultato che non ha eguali nel panorama automobilistico. Ma andiamo con ordine.

CYAN - La Polestar Cyan Racing è il team che sviluppa e gestisce le S60 del WTCC. Il suo reparto “stradale” ha contribuito attivamente a mettere a punto le versioni ad alte prestazioni della berlina e della station wagon svedese, che portano appunto il suo nome. Il DNA sportivo della Volvo parte da lontano, da quel 1985 in cui la 240 Turbo Gruppo A correva nel Superturismo, proseguendo nel 1996 con la mitica 850 T5 che ha segnato un'epoca. Ecco, la Polestar si occupava delle Volvo già in quegli anni lontani ed è ormai indissolubilmente legata al marchio svedese.

APPROCCIO - Gli obiettivi di questa collaborazione sono sostanzialmente due: vincere il mondiale WTCC e sviluppare una gamma di ottime sportive stradali per migliorare la percezione del marchio combattendo sempre più ad armi pari con le Case concorrenti. Ma se l'approccio tecnico di questi (soprattutto dei tedeschi) è quanto mai canonico e basato sulla creazione di versioni più potenti e performanti, ma sempre sostanzialmente inadatte all'uso in pista, quello della Volvo è differente. Le Polestar sono completamente reingegnerizzate con un approccio racing e lo si capisce da dettagli di quelli che fanno la differenza.

TECNICA - Quello più interessante le sospensioni Ohlins completamente regolabili tramite ghiere, una particolarità che nel mondo dell'auto offre solo la Lamborghini. Quanto al motore, gli interventi si sono concentrati sull'erogazione della coppia, con la sostituzione di bielle, albero a camme, turbina, pompa della benzina e filtri, insomma un vero e proprio fine tuning. Così il 4 cilindri 2 litri con doppia sovralimentazione - turbocompressore e volumetrico - eroga 367 CV e 470 Nm, permettendo uno scatto da 0 a 100 km/h in 4,7 secondi, grazie anche alla trazione integrale fornita dalla BorgWarner e al cambio automatico a 8 rapporti.

ITALIA - Dal punto di vista commerciale il lancio europeo è iniziato da pochi mesi e nelle prossime settimane le Polestar saranno disponibili anche in Italia, presso una parte selezionata della rete di concessionarie ufficiali. La berlina viene allestita a Ghent, in Belgio, mentre la station nasce a Torslanda, in Svezia. Si tratta di auto esclusive dedicate a clienti particolarmente esigenti e per questo non tutti i modelli Volvo saranno declinati in variante Polestar, che rimarrà un'esclusiva di quelli realmente sportivi e adatti anche all'utilizzo in pista.




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