Ginetta, supercar dal fascino old school

Motore V8 aspirato, carrozzeria e telaio in fibra di carbonio, così Ginetta per la sua prossima supercar. Un progetto diverso da tanti altri, focalizzato sulla tecnica derivata dalle competizioni
Ginetta, supercar dal fascino old school
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Differenziarsi, introdurre qualcosa sempre di inedito, nel panorama delle supercar stradali, è una dote in dono a pochissimi. Ginetta proverà a creare una formula old-style, annuncia il prossimo debutto di un progetto immaginato e realizzato con know-how e tecnologie di un marchio che vive la pista e le competizioni.

Poco fuori Leeds, la fabbrica Ginetta ha le competenze e strumenti per lavorare la fibra di carbonio, realizzare componenti con macchine a controllo numerico, ha un ufficio di progettazione. Risorse destinate alle auto da corsa da sfruttare per una supersportiva stradale.

Il prossimo passo seguirà la storia nata dalla G4, proseguita con la G10 negli anni Sessanta a battagliare con le Jaguar E-Type in pista, poi la G12, G40 e G55. Una supercar ultraleggera, realizzata in fibra di carbonio – carrozzeria e monoscocca dell’abitacolo –, spinta da un motore V8 da circa 610 cavalli, rigorosamente aspirato. Il dettaglio lascia presagire una cubatura generosa e regimi di rotazione elevati.

Due teaser anticipano la silhouette e il frontale del progetto che potrebbe esordire al Salone di Ginevra, il prossimo marzo. Un avantreno dal muso in picchiata, grandi aperture di raffreddamento sul cofano motore, volume dell’abitacolo arroccato al posteriore, un’ala in posizione piuttosto rialzata e passaruota pronunciati.

Canoni estetici classici di una supercar a motore anteriore il cui peso indicato prossimo ai 1.200 kg, per un rapporto peso-potenza che, dovesse confermarsi tale valore, abbatterebbe la soglia dei 2 kg/cv. 


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