Land Rover Defender, l'asso nella manica sarà digitale

L'erede del modello iconico del 1948 porebbe montare un innovativo sistema di gestione computerizzato di sospensioni pneumatiche a prova di fuoristrada estremo.
Land Rover Defender, l'asso nella manica sarà digitale
Gianluigi Giannetti
2 min

Conto alla rovescia per la nuova Land Rover Defender, con il debutto già fissato entro fine anno. Un momento cruciale per il marchio britannico, tra l'esigenza di rinnovare il suo modello più rappresentativo e la necessità di mantenerne una rigorosa impostazione fuoristradistica.

Non solo lo sviluppo di un nuovo modello, dunque, ma la ricerca di una formula inedita. A questo servono quel 1,2 milioni di chilometri percorsi da una flotta di Defender nelle più disparate condizioni climatiche per assicurare che tutti i componenti progettati siano all'altezza. Sono stati portati avanti ben 45.000 test diversi, passando dai -40 gradi del circolo polare artico ai 50 gradi delle zone desertiche, mentre ora si entra nella fase finale dei collaudi, scegliendo per l'occasione il Borana Conservancy in Kenya.

Agli interrogativi sul nuovo modello rispondono per ora i giornalisti del magazine statunitense MotorTrend secondo i quali il nuovo Defender utilizza un innovativo sistema di gestione dell'assetto, completamente digitale- Non è un caso infatti che Land Rover abbia abbandonato per questo modello il telaio separato a longheroni e i ponti rigidi, per passare alla monoscocca e alle ruote indipendenti. Sotto il vestito di una carrozzeria molto curata si nasconderebbe un sistema di sospensioni con elementi pneumatici singoli su ogni ruota che dovrebbe consentire il movimento, la risposta e l'escursione delle ruote in modo del tutto paragonabile a quanto avviene con assi rigidi, aggiungendo però doti stradali finora sconosciute a Defender.


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