Auto della Luna, la Chevrolet Astro Experimental del 1969

Sulla scia delle imprese della Nasa e dello sbarco sulla Luna del 1969, la Chevrolet ha creato alcuni concept di auto dal design avvenirstico ispirato ai missili e agli shuttle lunari
Auto della Luna, la Chevrolet Astro Experimental del 1969
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Nel 1969, lo sbarco sulla Luna ha fatto sbizzarrire anche i marchi automobilistici che, nell'enfasi prodotta dall'evento, hanno provato a immaginare la possibile auto del futuro costruita per gli anni 2000, un'epoca che in quegli anni sembrava lontana anni luce come la Luna dalla Terra.

Negli Usa, in particolare, le tecnologie sviluppate dal settore dell'automotive sono state veramente spaziali con concept di auto dalle linee dritte e lunghe, carrozzerie a punta, ispirate ai missili e agli shuttle lunari della NASA.

Strada e spazio si fondono per esempio nel progetto di General Motors, rimasto purtroppo solo un concept puramente sperimentale. A rivederli ora, in questo 2019 e a 50 annidi distanza dallo sbarco sulla Luna, i prototipi ideati dalla Chevrlolet fanno sicuramente sorridere per il loro aspetto. Scopriamoli insieme. 

Chevrolet Astro II Experimental, il concept

Nel 1967 la navicella Apollo 1 della NASA è protagonista di un tragico incidente. Durante un'esercitazione perdono la vita i 3 astronauti Virgil Grissom, Edward White e Roger Chaffee, vittime di un incendio causato da un cortocircuito fra i 50 km di cavi della struttura. L'episodio turba tutto il Paese e anche il quartier generale della General Motors che a New York Auto Show svela un concept indeito, chiaramente un omaggio allo spazio e alla passione per l'esplorazione del cielo: la Chevrolet Astro I Experimental.  

Coupé a due porte in fibra di vetro, la Chevrolet Astro I Experimental dimostra il perfetto connubio che si può ottenere tra estetica e aerodinamica. Il suo motore posteriore raffreddato ad aria,collocato posteriormente e con trazione sul retrotreno, e l'assenza del radiatore per guadagnare spazio erano stati realizzati dalla piattaforma della Corvair.

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Chevrolet Astro II Experimental, l'auto lunare-spaziale

Nel 1968, la General Motors, ispirata nuovamente da un lancio della Nasa, quello dell'Apollo 7, propone una versione totalmente rinnovata dell'Astro I. Nasce così la Chevrolet Astro II Experimetal:, l'auto lunare-spaziale dotata di telaio in acciaio saldato, un radiatore montato nella parte posteriore. 

L'avveniristica auto era spinta da un V8 Mark IV che azionava le ruote posteriori tramite un cambio Tempest Transaxle a 2 marce e arrivava ad un'altezza di soli 111 cm. Spaziale anche la parte posteriore della carrozzeria, completamente sollevabile, e presente anche nella Ford GT40 del 1964 e nella Lamborghini Miura del 1966.

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Chevrolet Astro III Experimental, l'auto lunare del 1969

Il 20 luglio 1969 l'Apollo 11 porta i primi uomini sulla Luna. I tre astronauti Armstrong, Aldrin e Collins tengono tutto il mondo col fiato sospeso e il naso all'insù. Fu Armstrong il primo a mettere piede sul suolo lunare, sei ore più tardi dell'allunaggio, il 21 luglio alle ore 02:56, con Aldrin che arrivò 19 minuti dopo. I due trascorsero circa due ore e un quarto al di fuori della navicella, e raccolsero 21,5 kg di materiale lunare che riportarono a Terra. Collins rimase in orbita lunare da bravo pilota della navicella.

Sulla scia dei concept precedenti, nell'ottobre 1969, General Motors decide di spingersi verso nuovi orizzonti stilistici provando a unire il mondo delle auto con quello dei grandi missili per le imprese spaziali. Il risulatato è la nuova concept car Astro III che abbandona le forme precedenti di vettura sportiva per trasformarsi in un jet su ruote.

L'Astro III venne presentata come ''l'auto sportiva del futuro, per circolare sulle autostrade del 2000''voluta dall'allora capo del brand Chevrolet John Zachary DeLorean, lo stesso che nel 1983 fondò l'omonima Casa di vetture sportive, resee celebri dal film Ritorno al Futuro. La spaziale Chevrolet Astro III Experimental aveva un motore a turbina da 317 cv, un sistema di guida con joystick, come quelli degli aerei nonchè una visione posteriore con telecamera. Un po' di futuro dal passato, per costruire un nuovo spaziale avvenire.

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