Autoscuole e pagamento IVA retroattivo, provvedimento per evitare stangata

L'anticipazione è del viceministro all'Economia, Misiani. Sul futuro, invece, è stato confermato l'annunciato cambiamento del regime di fiscalità
Autoscuole e pagamento IVA retroattivo, provvedimento per evitare stangata
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Autoscuole sul piede di guerra per evitare la possibile stangata dovuta al pagamento retroattivo fino a cinque anni dell'IVA sul pagamento di lezioni teoriche e pratiche, prima esentante in quanto equiparate alla didattica scolastica.

Nel corso di un intervento televisivio, il vice ministro all'Economia Antonio Misiani, ha annunciato l'attuazione di un possibile provvedimento per evitare la riscossione degli importi. Masiani ha ribadito l'intenzione del Governo con un post su Facebook: “La situazione paradossale che si è creata sulle scuole guida – scrive Misiani - deriva da una sentenza di marzo 2019 della Corte di giustizia UE, che ha stabilito che questi servizi non possono essere IVA esenti. Sul futuro vale la sentenza comunitaria.Sul passato, come ho detto a #Mattino5, vogliamo evitare che le scuole guida debbano chiedere ai clienti degli ultimi 5 anni di versare un’imposta (IVA) che all’epoca non era dovuta.  Lo faremo con una norma che inseriremo nel primo provvedimento utile.”

Autoscuole e l'IVA retroattiva, la possibile stangata

La protesta delle autoscuole, sfociata anche nello sciopero nazionale di mercoledì 18 settembre, scaturisce dalla comunicazione dell'Agenzia delle Entrate che, in recepimento di una sentenza europea, obbliga di fatto gli istituti a recuperare e a versare l'imposta IVA sui servizi didattici per un periodo retroattivo di cinque anni.

Stando a una delle associazioni di categoria, l'Unasca, sarebbero circa 4 milioni le patenti coinvolte con l'applicazione retroattiva della sentenza, in un periodo compreso tra 2014 e 2018, per un costo medio di versamento IVA per autoscuola che si aggirerebbe sui 100mila euro circa, una somma che i gestori dovrebbero sborsare di tasca propria, non potendo imporre tasse agli ex allievi. Una vera e propria stangata che metterebbe a rischio l'esistenza stessa di molte autoscuole nonché i posti di lavoro nel settore.

Il possibile provvedimento anticipato da Misiani rappresenterebbe una boccata d'ossigeno anche se, va ribadito, il cambio di fiscalità sulle attività formative andrà a regime per il futuro, applicandosi sui servizi erogati. Di conseguenza, prendere la patente costerà di più con un possibile e preventivabile calo delle iscrizioni.


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