Seggiolini anti abbandono, si va verso la sospensione delle sanzioni

Nonostante l'obbligo divenuto operativo dal 7 novembre, possibile il rinvio dell'applicazione delle multe. Lo ha ribadito anche il Ministro dei Trasporti, Paola De Micheli
Seggiolini anti abbandono, si va verso la sospensione delle sanzioni
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L'obbligo di installazione di seggiolini anti abbandono in auto per i bambini al di sotto dei 4 anni di età è diventato effettivo dal 7 novembre. La normativa, arrivata dopo un lungo iter di approvazione, presenta tuttavia ancora delle criticità dovute, oltreché alle incertezze  in alcuni ambiti di applicazione anche all'effettiva disponibilità sul mercato dei dispositivi, al momento, ritenuta esigua rispetto alle necessità. Un aspetto, quest'ultimo, ribadito anche dall'ACI, stando alla quale, al momento, sono reperibili solo 250mila seggiolini, decisamente pochi rispetto agli 1.8 milioni di bambini potenzialmente coinvolti. 

Seggiolini antiabbandono obbligatori dal 7 novembre

Dispositivi anti abbandono, caos sulle multe

Uno dei motivi maggiormente discussi sull'applicazione della legge riguarda le multe cui possono incorrere gli utenti che non hanno provveduto a installare il dispositivo. In seguito alle proteste provenienti dai partiti di opposizione in Parlamento, Lega, Forza Italia e Fratelli d'Italia, il ministro dei trasporti Paola De Micheli è intervenuta con un video su Facebook, con il quale ha rassicurato le famiglie sulla disponibilità del governo a intervenire per posticipare la applicazione delle sanzioni.

Seggiolini Anti-abbandono: ecco come funzionano

All'intevento del Ministro è seguito quello del Partito Democratico che ha comunicato la presentazione di un emendamento parlamentare per posticipare l'erogazione delle multe previste di 4 mesi, un periodo considerato necessario per permettere alle famiglie di adeguarsi all'obbligo. 

Lo stop alle multe è stato chiesto anche per la mancata erogazione del contributo statale previsto per l'acquisto di adattatori e nuovi seggiolini. Contributo che doveva far parte delle misure previste dal Decreto Fiscale con un fondo appositamente costituito. Il dibattito, dunque, prosegue in attesa di un pronunciamento ufficiale. 


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