Maserati, il trimarano Multi 70 è una supercar sull'acqua

L'ottimizzazione delle prestazioni dell'imbarcazione passa attraverso la collaborazione con gli ingegneri dell'Innovation Lab
Maserati, il trimarano Multi 70 è una supercar sull'acqua
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Maserati plana sull'acqua e non stiamo facendo uso di figure retoriche. Il marchio italiano prende ispirazione dalle supercar e applica la stessa filosofia alle barche ad alte prestazioni. Tutto ciò nella Motor Valley per merito di Maserati, che entra in una nuova era avviando un processo di trasferimento di know-how tecnologico dal mondo delle automobili al mondo delle imbarcazioni a vela ad alte prestazioni: protagonisti gli ingegneri del Maserati Innovation Lab di Modena e Giovanni Soldini, skipper di Maserati Multi 70. Coppia d'assi.

È cresciuta in silenzio questa collaborazione strategica che va oltre la sponsorizzazione. Portando risultati di uno studio unico che applica le conoscenze di aerodinamica e gli strumenti di analisi virtuali, solitamente utilizzati nello sviluppo delle vetture, sul trimarano Maserati Multi 70 per migliorarne le performance, le caratteristiche aerodinamiche e aumentarne le prestazioni in fase di volo, tramite speciali profili idrodinamici. Alta tecnologia.

Gli ingegneri Maserati hanno analizzato i dati delle ultime regate di Maserati Multi 70 per determinare i parametri chiave dell’andatura. Hanno effettuato un attento studio delle configurazioni attuali dell’imbarcazione per individuare possibili aree di miglioramento mediante simulazioni CFD (Computational Fluid Dynamics) avanzate, in grado di predire il comportamento del complesso flusso che si instaura intorno al trimarano. Una sfida non da poco. Vinta.

Ancora con l'ausiliodi strumenti virtuali sono state testate differenti configurazioni di carenatura scafi e configurazione dei teli sotto-rete per fare in modo che da un lato diminuisca la resistenza dell’imbarcazione all’aria e dall’altro migliori l’efficienza delle vele attraverso il controllo dei fenomeni di estremità. "Limando" il più possibile per ottenere la massima resa.

E' stato ottenuto  abbassamento del coefficiente di penetrazione aerodinamico (Cx) dell’intera imbarcazione di circa il 5%. La migliore gestione dei flussi intorno all’imbarcazione permette, inoltre, di far lavorare le vele in modo più efficiente con un conseguente aumento della forza propulsiva del 4%, a fronte di un incremento della forza sbandante al di sotto dell’1%. Questo si traduce in una velocità di crociera dell’imbarcazione che, in condizioni ideali, potrebbe adesso superare i 43 nodi. Oltre ottanta chilometri all'ora, "volando" sull'acqua solo con la spina delle vele. Chapeau.


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