Il paddock del Mugello diventa centro d'accoglienza per i terremotati

Nell'autodromo sono stati messi a disposizione delle vittime del sisma 50 posti letto per far fronte alla grave situazione
Il paddock del Mugello diventa centro d'accoglienza per i terremotati
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Reagire con tutti i mezzi a disposizione è l'unico atteggiamento possibile per ripartire dopo il violento terremoto di qualche giorno fa: nella valle del Mugello, in Toscana, la scossa di magnitudo 4.5 sulla scala Richter ha avuto l'epicentro a Scarperia San Piero e nei giorni successivi la terra ha continuato a tremare. Tanta paura ma anche tanto cuore e generosità, dimostrata in primis dal Circuito del Mugello che per far fronte ad un momento così difficile si è schierato in pole position.

PER SUPERARE ulteriormente l'emergenza, infatti il comune di Scarperia ha deciso di utilizzare come struttura di accoglienza, il paddock dell'autodromo del Mugello con 50 posti letto a disposizione in caso di necessità. I sopralluoghi effettuati sulle strutture del circuito non hanno evidenziato lesioni o ulteriori criticità con la conseguente piena agibilità degli spazi adibiti, durante gli eventi motoristici, a piloti, meccanici e tecnici.

La comunicazione sulla disponibilità del paddock del Mugello è stata ribadita anche tramite gli account social del circuito, sui quali sono state pubblicate anche alcune immagini dell'allestimento della struttura d'emergenza.

"Le verifiche effettuate alle strutture del Circuito hanno evidenziato l'assenza di qualsiasi problematica - spiegano dal circuito Mugello -. Abbiamo anche comunicato agli organi istituzionali che l'autodromo è a disposizione della collettività in caso di necessità".

IL SISMA, fortunatamente, non ha causato vittime ma solo danni e lesioni ad alcuni edifici. Barberino del Mugello, il centro maggiormente colpito, con l'evacuazione di abitazione e negozi disposta nella cosiddetta zona rossa e la chiusura, in via precauzionale, del Palazzo Comunale. Nei comuni limitrofi disposta la chiusura di scuole e asili con la Protezione Civile al lavoro, ininterrottamente, per allestire punti di accoglienza per i cittadini impossibilitati a rientrare nelle proprie case o che non vogliono soggiornarvi per il timore di ulteriori scosse.


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