FCA e PSA: alleanza verso il futuro

Confermata la firma del memorandum d’intesa per l’avvio di una fusione: il closing è previsto al massimo entro 12/15 mesi
FCA e PSA: alleanza verso il futuro
Pasquale Di Santillo
6 min

Entro il 2020 avremo il quadro definito, ma oggi si è scritta una pagina di storia dell’economia e dell’automotive  mondiale. Attesa, ma sempre storia. FCA e PSA hanno confermato di buon ora stamattina, prima dell’apertura delle Borse, firmando il memorandum d’intesa l’avvio di una fusione il cui closing è previsto al massimo entro 15 mesi, ma che di fatto è operativa, come era già apparso chiaro lo scorso 31 ottobre quando le parti avevano annunciato la trattativa in essere.

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Nasce così il secondo Gruppo Europeo dell’auto dietro a Volkswagen e il quarto mondiale (terzo sottolineano da Torino e Parigi, guardando il fatturato) dietro sempre a VW, Toyota e Renault-Nissan. E, sempre ricordando che siamo ancora a livello di parole, è quantomeno confortante che tutta l’architrave della fusione viene annunciata senza la chiusura di stabilimenti e mettendo due rappresentati dei lavoratori, nel nuovo CdA a 11 con 5 elementi per parte, con John Elkann che fa parte dei 5 di FCA e resta Presidente, con Carlos Tavares CEO invece a trainare tutta la locomotiva e a fare da ago della bilancia. Il nascente gruppo, al quale verrà dato anche un nome nuovo, avrà sede in Olanda e sarà quotato a Milano, Parigi e Wall Street.

ANNUNCIATO

Un epilogo annunciato, e reso quai formalità dall’approvazione che il tutto aveva ricevuto ieri dai CdA dei due gruppi e ancora prima, lunedì dalla famiglia Peugeot. Il coronamento del sogno di Sergio Marchionne che per anni, dopo aver salvato in un colpo solo  Fiat e Chrysler, aveva inseguito altre sinergie, l’unica maniera, sosteneva, per rendere profittabili piccoli gruppi isolati in un mercato sempre più complesso.

Falliti i tentativi con Opel, GM e a giugno quello con Renault Nissan, ecco PSA col quale sboccia una realtà da quasi 9 milioni di veicoli, ricavi per 170 milioni, utile operativo da 11 miliardi e molto più bilanciata come presenza geografica con ricavi che proverranno per il 46% dall’Europa e il 43% dal Nord America.

SINERGIE E FUTURO

Ma è indubbio che il reale vantaggio, il clamoroso risparmio economico generato dalla fusione arriverà dalle piattaforme dei veicoli, dalle tecnologie. Una somma valutata in 3,7 miliardi di euro suddivisi tra il 40%, figlio proprio di quella condivisione, mentre un altro 40% sarà il risparmio su acquisti e prezzi. Un’ottimizzazione dei costi che… “consentirà al nuovo gruppo di investire fortemente nelle tecnologie e nei servizi che definiranno la mobilità in futuro, contribuendo al raggiungimento degli stringenti requisiti normativi globali sulle emissioni di CO2".

MANLEY

E tanto per ribadire il concetto, si tratta di stime che, come scritto sui comunicati “… non prevedono alcuna chiusura di stabilimenti in conseguenza dell'operazione. Le sinergie non riguardano il personale”. Ha sottolineato Mike Manley ad FCA che ha aggiunto: “È’ l’unione di marchi incredibili e persone appassionate e competenti. Entrambe abbiamo affrontato momenti di estrema difficoltà ma ne siamo usciti ancora più agili, intelligenti e formidabili. Le nostre persone hanno un tratto in comune, quello di guardare alle sfide come opportunità da cogliere perché rappresentano la strada per renderci ancora migliori nel fare quello che facciamo".

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TAVARES

A sua volta Tavares ha spiegato: “questa operazione viene realizzata da due gruppi che sono in ottima forma. Non facciamo una fusione in un contesto di crisi o in una situazione difficile per le due compagnie, ma perché sappiamo che servirà ad essere più forti rispetto alle sfide del futuro. Una grande opportunità per raggiungere una posizione ancora più forte nel settore attraverso il nostro impegno a guidare la trasformazione verso un mondo con una mobilità ecologica, sicura e sostenibile e a offrire ai nostri clienti prodotti, tecnologie e servizi d'eccellenza”.

QUOTE

L’altro notizia del giorno, anche questa attesa, è che alla fine dell’operazione il Gruppo cinese Donfeng scenderà nel capitale societario dal 12,2% di oggi al 4,5 del nuovo gruppo. La famiglia Peugeot ne potrà rilevare una parte, mentre PSA acquisterà 30,7 milioni di azioni in possesso a Donfeng per cancellarle. Le quote della famiglia Peugeot e dello Stato francese arriveranno così ad un totale sommato di circa 14%.

Il comunicato precisa che.. “lo statuto non permetterà a nessun azionista di avere diritto di voto in misura eccedente il 30% dei voti espressi in assemblea. Si prevede inoltre che non ci sarà alcun trasferimento dei diritti di doppio voto esistenti, ma che i nuovi diritti di doppio voto speciale matureranno dopo un periodo di detenzione delle azioni di tre anni dal perfezionamento della fusione".

DIVIDENDI

Prima del closing, FCA distribuirà ai propri azionisti un dividendo speciale di 5,5 miliardi di euro mentre PSA retrocederà ai soci la quota del 46% detenuta nella società di componentistica Faurecia. In più, FCA e PSA distribuiranno ciascuna un dividendo ordinario di 1,1 miliardi di euro nel 2020, relativo all'esercizio 2019. Al closing, gli azionisti di PSA riceveranno 1,742 azioni della società risultante dalla fusione per ogni azione PSA detenuta, mentre gli azionisti di FCA avranno una azione della società risultante dalla fusione per ogni azione detenuta in FCA. Avanti con la storia.


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