Nissan Nismo, la sua storia: parte II

Seconda parte della storia della Nismo, il reparto sportivo di Nissan. I giapponesi, abili nel saper evolvere e perfezionare una delle icone dell'automobilismo mondiale si preparano ad affrontare la sfida dell'elettrico
Nissan Nismo, la sua storia: parte II
Paolo Alvisi
6 min

Dall’entrata in scena dell’iconica Nissan Skyline GT-R R32 Nismo, prima vettura stradale a potersi fregiare del marchio della divisione sportiva di Nissan, quest’ultima è rimasta per sempre legata alla potente berlina giapponese. A “Godzilla” (così viene anche chiamata la R32, un nome che si confà alla sua straripante potenza) seguì un’icona degli anni ’90, la Nissan Skyline GT-R R33.

Entrata in scena nel 1995, la R33 era sostanzialmente una evoluzione della R32, della quale manteneva la meccanica di base ma dotata di diversi accorgimenti elettronici ed inserita in un corpo vettura ammodernato.

Vogla di correre

La R33 finì nelle mani di Nismo quando la Nissan decise di iscrivere l’ultima della stirpe Skyline GT-R alla 24 Ore di Le Mans, con la quale competere nella classe GT. Per questo fine era necessario costruire una vettura stradale che avesse le stesse caratteristiche di quella che sarebbe poi scesa in pista, necessità che portò alla straordinaria Nissan GT-R LM, passata alla storia grazie ai suoi passaruota allargati in maniera smodata e al suo aspetto minaccioso.

Di questa straordinaria vettura ne venne costruito solo un esemplare in configurazione stradale, il minimo necessario per ottenere l’omologazione alle corse: dotata di un sei cilindri in linea biturbo RB26DETT da 300CV capace di quasi 10.000 giri e della sola trazione posteriore, la GT-R LM Nismo è a tutti gli effetti una delle auto più rare mai costruite da Nissan.

A questa prima incursione nel mondo della R33 da parte di Nismo, seguì la Nismo 400R del 1997, versione più spinta e corsaiola della R-33 nella quale la lettera R indica, per l’appunto, “Racing”. Dotata di un innovativo motore RBX-GT2 (un RB26DETT portato a 2,8 litri e profondamente elaborato dalla REINIK), la Nismo 400R era capace di 400CV, sufficienti a farla scattare da 0 a 100 in meno di 4 secondi e a farle raggiungere i 300 km/h. Di questa esuberante versione della R33 vennero costruiti appena 44 esemplari, rendendo quest’auto un altro unicorno della galassia Nissan.

Se la Nismo 400R è rara, ancor di più lo è la Nismo 270R, versione speciale della Nissan Silvia S14: di questa vettura vennero costruite solo 30 unità, tutte nel 1994. Dotata di un motore elaborato (un due litri turbo SR20DET) capace di 270CV, la 270R era capace, un po’ come la “sorellona” 400R, di prestazioni esaltanti, riuscendo infatti a raggiungere la bellezza di 270 km/h. Al motore potenziato si aggiungeva una frizione rinforzata, un differenziale a slittamento limitato a 2 vie, un intercooler frontale maggiorato, una pompa benzina e iniettori dalla maggiore portata, il tutto nascosto sotto una carrozzeria dotata di un kit estetico completo Nismo Aero.

Storia di un mito

Mandata in pensione la GT-R R33, Nissan presentò la Skyline GT-R R34, dalla quale è nato uno dei modelli Nismo più potenti, rari e simbolici di sempre, l’incredibile R34 Z-Tune.  Nata nel 2005 per celebrare il 20esimo anniversario di Nismo, la Z-Tune è il risultato di una storia che ha dell’incredibile: la R34 era infatti uscita di produzione nel 2003 e, quando nel 2005 la Nismo ebbe bisogno di una macchina con cui festeggiare il suo compleanno, si vide obbligata a ricomprare da alcuni vecchi proprietari 20 GT-R R34 V-Spec di seconda mano (tutte con un massimo di 30.000 km percorsi) da usare come base.

Partendo quindi dalla V-Spec, il celebre sei-in-linea passava da 2,6 a 2,8 litri (diventando così un RB28DETT) il quale, grazie a due nuove turbine di tipo sportivo, era capace della spaventosa cifra di 500CV e 540Nm di coppia. Il motore era abbinato ad un telaio profondamente rivisto, con numerosi rinforzi (alcuni dei quali in fibra di carbonio) nei punti nevralgici per renderlo più rigido e affilato. L’intera auto inoltre appoggiava su un assetto regolabile della Sachs mentre l’impianto frenante era firmato Brembo. Ulteriori chicche sono l’albero di trasmissione in fibra di carbonio e l’innovativo impianto di scarico costruito in titanio. Canto del cigno della R-34, la Z-Tune preparata da Nismo è tutt’ora una delle Skyline più efficaci e potenti di sempre, nonché una delle più rare e dal valore più elevato, con quotazioni superiori ai 500.000 euro.

Elettrica sportiva

Finita l’epopea Skyline, per ritornare a vedere il marchio Nismo su una vettura stradale abbiamo dovuto aspettare la moderna Nissan GT-R. Sul mercato ormai da oltre 10 anni, la potente coupé giapponese è finita sotto le mani di Nismo più volte, l’ultima delle quali nel 2019, con la produzione dell’ultima GT-R Nismo, una belva feroce proposta a ben 190.000 euro, 90.000 in più rispetto alla versione “normale”, tutti giustificati da una serie di upgrade che rendono quest’ultima speciale GT-R capace di prestazioni da urlo.

Da sempre quindi legata al mondo Skyline e GT-R, Nismo negli ultimi tempi si è però dovuta adattare alla nuova era dell’auto elettrica esplorando nuovi lidi e allungando le mani sulla Leaf. Nasce così la nuovissima Nissan Leaf Nismo RC, versione da pista della tranquilla utilitaria elettrica, trasformata in una belva pronta per la pista, una belva che abbiamo avuto la prestigiosa occasione di provare sul circuito Ricardo Tormo di Valencia.


© RIPRODUZIONE RISERVATA