Auto Elettriche e crisi occupazionale: 30% di posti di lavoro in meno

Calo degli occupati e diminuzione delle ore di lavoro, questo lo scenario che potrebbe emergere con un aumento della produzione di auto elettriche
Auto Elettriche e crisi occupazionale: 30% di posti di lavoro in meno
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Una possibile crisi occupazionale con una riduzione del 30% dei posti di lavoro nel settore a causa della produzione su larga scala delle Auto Elettriche. É questo lo scenario delineato  al seminario “Mobilità sostenibile al lavoro. Occupazione e produzione industriale per la mobilità del futuro”, organizzato dalla Fiom Piemonte con le 49 associazioni ambientaliste di Sbilanciamoci e tenutosi all’Energy Center del Politecnico di Torino.

Dall'incontro è scaturita anche una possibile soluzione al problema:  l’industria italiana, ancora in forte ritardo sulla sperimentazione elettrica, deve cambiare modello di sviluppo.

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Auto Elettriche, i dati sulla possibile crisi occupazionale

I dati esaminati durante il seminario non lasciano scampo ad altre interpretazioni. Bosch infatti ha rilevato che con il passaggio dalla produzione dei motori benzina e Diesel a quello elettrico si scenderà da 10 a 1 solo occupato. Volskwagen sttima che la produzione di vetture elettriche porterà il numero di ore di lavoro a una riduzione del 30 %. In Germania, infine, dai 2,8 milioni di posti attuali tra costruttori e fornitori andranno a perdersi non meno di 410mila unità.

Le possibili soluzioni per il comparto italiano 

Per rispondere alla problematica, arrivano le proposte direttamente dal seminario torinese. Come spiega Giulio Marcon, presidente di Sbilanciamoci, "con l'auto elettrica ci sarà meno occupazione, ma cambia l'idea di mobilità. L'auto da prodotto diventa servizio con il car sharing o il car pooling, la rivoluzione digitale può creare nuovi posti di lavoro. Bisogna sviluppare la produzione in ambiti nuovi come quello delle batterie, ma serve una regia pubblica". Gli fanno eco le parole di Giorgio Airaudo di Fiom Piemonte: “Se si vuole gestire la transizione a Torino abbiamo bisogno di un prodotto che abbia volumi, una nuova Punto su piattaforma Peugeot, e di una nuova fabbrica di batterie. Ne nascerà una al sud, ma ne vogliamo una anche al nord. Il mondo dell'impresa torinese si svegli"

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