Suzuki Jimny autocarro, il ritorno in Europa

Le normative sulle emissioni di CO2 hanno fermato la produzione nel Vecchio Continente, dove però torna la versione N1, invariato ad eccezione degli interni
Suzuki Jimny autocarro, il ritorno in Europa
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Prima, l'uscita obbligata; adesso, un ritorno a sorpresa. Suzuki Jimny rivela l’omologazione N1 con la quale andrà sul mercato europeo, dove un anno fa è stato costretto a lasciare la scena, vittima di una normativa sulle emissioni medie di Co2 che ha penalizzato pesantemente Suzuki.

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Di per sé il Jimny non avrebbe valori di Co2 esagerati, l’1.5 benzina da 102 cavalli si posiziona al di sotto dei 150 g/km, tuttavia, in ragione di valori già piuttosto bassi nella media di emissioni prodotta dalla gamma Suzuki in passato, i nuovi target sono risultati tali da costringere la casa madre a ridurre la disponibilità di esemplari del Jimny destinati all’Europa.

Duemila Jimny per il 2020, tutti già assegnati a fine 2019, prenotati. Il taglio del 30% della produzione destinata all’Italia ha dovuto fare i conti con una richiesta che solo nel 2019 era stata di 3.300 esemplari venduti.

Due posti a favore del bagagliaio

Passato, perché adesso prepara il debutto Suzuki Jimny autocarro, omologazione N1 che riconfigura l’abitacolo, diventa due posti e sfrutta l’intero spazio posteriore a vantaggio del bagagliaio, un pavimento regolare e la rete divisoria del carico per un’interpretazione diversa del piccolo fuoristrada.

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Invariata la base tecnica, la trazione integrale AllGrip con ridotte, come l’offerta di sistemi di assistenza alla guida, tra Hill Descent Controll, Hill Hold Control e la frenata automatica d’emergenza, in più, l’eCall attivabile in caso di emergenza.


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