Rubano l'auto a una disabile: ladri pentiti la restituiscono con le scuse

Dopo la campagna sui social, i malfattori hanno fatto ritrovare il mezzo davanti una villa lasciando un biglietto. Ecco cos'è accaduto a Bari
Rubano l'auto a una disabile: ladri pentiti la restituiscono con le scuse
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Si dice che anche i ladri abbiano un cuore, anzi a volte sono proprio loro a ricordarlo lasciando la propria firma. Non una firma che li identifichi, certo, ma una dedica sentita è una giusta richiesta di perdono. Questa volta l’episodio a lieto fine è successo a Bari, dopo il furto di un’auto.

Fiat Doblò per disabili

Degli ignoti avevano rubato un Fiat Doblò nel parcheggio dell’ospedale di Venere di Carbonara: un mezzo speciale soprattutto per la sua proprietaria disabile, visto era dotato degli strumenti di guida per disabili. L’automobilista è infatti una donna barese, Maria Elena Barile Damiani, affetta da sclerosi multipla che per muoversi liberamente aveva attrezzato il suo Doblò con carrozzina e pedana per il trasporto disabili. Sua figlia Rita alla sparizione del veicolo, ha postato sui social la foto dell’auto chiedendo aiuto ai suoi contatti, facendo scattare il meccanismo di condivisione virale dell’accaduto. La notizia si è sparsa velocemente, arrivando agli occhi degli stessi ladri. “Mettetevi una mano sul cuore e ridatecela”, recitava il post.

DEDICA E SCUSE

I malviventi hanno recepito evidentemente recepito il messaggio e hanno lasciato la vettura davanti il cancello di una villa a Valenzano: il proprietario dell’abitazione l’ha riconosciuta e ha chiamato i carabinieri. Sul sedile c’era un biglietto, che è stato fotografato e pubblicato su Facebook: “Anche noi abbiamo un cuore. Scusateci, non sapevamo della vostra patologia. Scusateci ancora. I ladri”.

GRATA MA AMAREGGIATA

Rita ha commentato la vicenda con un pensiero combattuto: “Averla ritrovata rappresenta un segno di speranza, quel briciolo di fiducia per il genere umano che non dovrebbe abbandonarci mai. Grazie a tutti per averci aiutati. In queste ore si sono moltiplicati i pensieri: ci siamo visti crollare il mondo addosso e abbiamo pensato ai disabili che, come noi, non rientrano nei parametri del Comune per usufruire del servizio pubblico, che non possono permettersi una macchina di questo tipo.

Sarebbe bello avviare una raccolta fondi per mettere a disposizione una macchina così, con noleggio gratuito per chi ne avesse bisogno. Quell’auto rappresenta per mia madre le sue ali, le sue gambe, il suo unico mezzo di libertà. Quando ce l’hanno rubata abbiamo voluto lanciare un appello perché è di primaria importanza per le esigenze di mia madre. E ai ladri che ce l’hanno restituita sono grata, ma resto amareggiata”.

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LIETO FINE

Non diciamo che i ladri siano diventati di colpo dei santi, ma la conclusione della vicenda ci lascia un po’ di speranza e ridà calore e fiducia nel genere umano. Ogni tanto, il bottino di un furto può essere qualcosa di diverso dal valore economico: può regalare la soddisfazione di un gesto nobilitante e il perdono.

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