Superbollo, si valuta l’abolizione della tassa sulla potenza

In un momento di grande difficoltà per il mercato dell'auto, l’addizionale per vetture con potenza superiore a 185 kW torna all'ordine del giorno a causa dell'interessamento da parte della Commissione Finanze di Camera e Senato
Superbollo, si valuta l’abolizione della tassa sulla potenza
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Si attende la prossima riforma fiscale, ma da alcuni giorni girano voci su una possibile eliminazione del superbollo. Nulla di certo, ovviamente, ma per la prima volta la tassa sulle auto con potenza superiore a 185 kW viene messa veramente in discussione.

Il motivo sembra essere solo uno: gli introiti per lo Stato sarebbero così irrilevanti da non giustificare i costi di gestione. Tuttavia, ora che la questione superbollo è tornata di moda, il compito della valutazione finale sul mantenimento o l’abolizione della tassa spetterà alla Commissione Finanze di Camera e Senato.

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Decisione finale spetta al Parlamento

La lunga e travagliata storia del superbollo cominciò nell'ormai lontano 2011, quando l'allora Governo Berlusconi decise di introdurre una “addizionale erariale sulla tassa automobilistica”, pari a 10 euro per ogni kW di potenza oltre i 225 (305 cavalli). L'anno successivo, sotto il Governo Monti, la soglia minima del superbollo venne abbassata a 185 kW (251 cv) e l'addizionale raddoppiata da 10 a 20 euro per kiloWatt eccedente. Questo importo vale tuttavia solo per le auto nuove, in quanto la cifra da pagare cala progressivamente man mano che aumenta l'età dell'auto. Da allora questa tassa è stata al centro di numerosi dibattiti e richieste di abolizione, che non hai tuttavia mai sortito alcun effetto.

Ora, in un momento di grande difficoltà per il mercato dell'auto, la questione è tornata all'ordine del giorno a causa dell'interessamento da parte della Commissione Finanze di Camera e Senato, che si sta occupando di valutare i vantaggi e gli svantaggi a livello economico dell'addizionale per capire se per lo Stato è effettivamente conveniente. Il superbollo rientra infatti nella categoria dei cosiddetti “micro tributi”, ovvero delle tasse che contribuiscono complessivamente a meno dello 0,1% delle entrate tributarie. Un beneficio quindi minimo per le Casse pubbliche, che si scontrano con gli elevati costi necessari a gestire i pagamenti. Inoltre, in molti hanno accusato il superbollo di aver danneggiato in maniera consistente il settore delle auto di lusso ma anche tutto l'indotto a esso collegato. La decisione finale, in ogni caso, spetterà al Parlamento.

È giusto mantenere il superbollo, oppure andrebbe eliminato definitivamente? Potete esprimere la vostra opinione nel sondaggio.

 


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