Lamborghini conquista New York con la sfilata nel segno della solidarietà

Da New York a Los Angeles, l'azienda italiana ha messo a disposizione 1500 auto per uno "show" nel segno di 'Movember', l'evento globale di raccolta fondi a favore delle malattie che colpiscono gli uomini. Il Ceo per il Nord America, Andrea Baldi, spiega che cosa aspettarsi dal futuro: dalle ibride a un modello completamente elettrico, a emissioni zero
Lamborghini conquista New York con la sfilata nel segno della solidarietà
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NEW YORK - Più di 1500 Lamborghini dal baffo nero hanno sfilato, nel weekend, nelle più importanti città del mondo, da Los Angeles a New York, da Vancouver a Città del Messico, per quello che è stato l’evento globale più grande di raccolta fondi per beneficenza. La parola chiave era ‘Movember’, da ‘Moustache’, termine inglese per indicare i baffi, e “November”, evento annuale in cui gli uomini che aderiscono si fanno crescere i baffi per raccogliere fondi e diffondere consapevolezza sul carcinoma della prostata, malattie mentali e la diffusa piaga dei suicidi. Il motto è “cambiare la faccia della salute degli uomini”.

Non solo l'amore per le auto

Lamborghini ha aderito, mettendo a disposizione location e il suo parco di colorate auto sportive d’autore, disponendo anche un link per le donazioni sul sito Movember.com. Il dato aggiornato a lunedì mattina indicava la cifra di 194.479 dollari. Ma c’è ancora tempo per aderire. "Le aziende non nascono solo con un obiettivo di profitto - spiega Andrea Baldi, 46 anni, bolognese, ingegnere, presidente e Ceo di Lamborghini per il Nord America - oggi hanno bisogno di avere una responsabilità anche a livello social, finalizzata al benessere delle persone. Però noi abbiamo una cosa particolare, siamo in contatto con clienti che sono estremamente benestanti, se posso usare il termine, e che condividono con noi la passione che rompe un sacco di barriere. Da anni sperimentiamo questa relazione di fratellanza, che ci porta a dire, facciamo qualcosa insieme che sia una buona causa e non limitiamoci a condividere l’amore per l’auto. E questo porta i nostri clienti a darsi da fare per donare. Movember si occupa della salute degli uomini, e le Lamborghini hanno clienti in prevalenza uomini, quindi abbiamo sposato subito il progetto". Il Covid ha reso più drammatica la situazione. "Abbiamo visto persone sole - racconta Baldi - che possono beneficiare di gente in gamba e fortunata che ha voglia di restituire. Così abbiamo messo a disposizione 1500 auto".

Dopo la laurea nell’Università più antica al mondo, quella di Bologna, Baldi è cresciuto nella Motor Valley. Ha cominciato con Ducati, guardando al mondo più vasto, finendo per aprire un ufficio in Cina, accompagnato dalla moglie. Shangai, Singapore, Pechino, Sant’Agata, nel quartier generale di Lamborghini, e poi il nuovo incarico a Washington, per il Nord America. Baldi appare una persona brillante, positiva, visionaria, con due figlie giovani che parlano due-tre lingue, un’apertura mentale che scalda il cuore. La location scelta da Lamborghini a New York ha questi tratti: è aperta e ambiziosa. I modelli sono esposti lungo l’eliporto a sud di Manhattan allagato dal sole, davanti allo specchio d’acqua che porta alla Statua della Libertà. Il ricevimento è a South Street, nel nuovo Casa Cipriani, un hotel restaurato con interni che riproducono lo stile nave da crociera.

Tra auto volanti e iconiche supercar

L’idea di Lamborghini è accelerare lungo la strada della modernità, mantenendo un rapporto individuale con i clienti. All'azienda arrivano richieste da tutti gli Stati Uniti, da personaggi famosi o meno, che personalizzano il loro modello. A volte serve un anno per ricevere il prodotto finale, al punto che spesso le auto ‘usate’ hanno un costo maggiore, proprio perché pronte subito. Prima gli americani avevano un approccio più veloce: se non trovavano ciò che volevano, si rivolgevano a un altro. Adesso sono pronti ad aspettare, spiega Baldi, pur di avere una Lamborghini. Quello americano rappresenta il 35 per cento del mercato dell'azienda italiana a livello mondiale. E i dati sono in crescita. Modelli costruiti da zero e gamma allargata hanno premiato.

"Noi vogliamo che il cliente - spiega Baldi - percepisca di avere un valore, quando riceve una delle nostre macchine. Come un orologio di cui conosci la meccanica. Tu ti fidi di quel prodotto". Nel 2024, per rispondere ai cambiamenti del tempo, le linee della Lamborghini saranno tutte ibride. Entro il prossimo decennio, ci sarà un modello completamente elettrico, senza emissioni. "Questo dice tutto - aggiunge - di come siamo come azienda". Nel 2050 avremo le auto volanti, come sostiene qualcuno? "La domanda ce la poniamo - conclude - ma lì si innesca una risposta molto complessa. Devi avere un livello di tecnologia di connettività che ti consenta di evitare che un milione di persone si scontri in volo".


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