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ROMA - Abolire il bollo ma aumentando contemporaneamente le accise sui carburanti. E' un'idea a cui Renzi sta pensando nuovamente, dopo averlo già fatto l'anno scorso quando stava per essere varata la legge di stabilità. Sollecitato sull'argomento da un utente di Twitter, ha confermato il suo parere positivo. Ma, se il bollo auto (e moto) è una tassa odiata da tutti, non è che le accise siano amate, anzi. L'Italia è una delle nazioni europee dove i carburanti si pagano più cari, proprio perché caricati di imposte di ogni genere. E una decisione del genere servirebbe solo a spostare circa 6,5 miliardi di euro di gettito da alcuni utenti ad altri. Chi viaggia di più o consuma di più, in entrambi i casi inquinando di più, paga di più. Il discorso è semplice e corretto, se non si tiene conto che in Italia circa l'80% delle merci viaggia su gomma e che un aumento di circa 15 centesimi delle accise si ripercuoterebbe istantaneamente sui prezzi al consumo.
Tuttavia, l'abolizione del bollo, oltre che una certa semplificazione burocratica, porterebbe anche all'eliminazione totale di un problema non di poco conto, cioè quei 4 milioni di proprietari che ogni anno non pagano il bollo, anche con stratagemmi ai limiti della legalità come immatricolare l'auto all'estero. Spalmando l'imposta sulle accise, invece, nessuno la potrebbe evadere. Bisognerebbe considerare, inoltre, anche l'impatto su tutte quelle persone che non possono fare a meno dell'auto, o in generale di un mezzo di mobilità privata, per raggiungere il proprio posto di lavoro. E non si deve nemmeno dimenticare, infine, che attualmente i prezzi dei carburanti sono ai minimi storici a causa della bassissima quotazione del petrolio. Ma quando la benzina tornerà a 1,80 euro al litro e il diesel a 1,65 euro, saremo tutti contenti di vederli sfiorare i 2 euro, pur di non pagare il bollo?