Volvo, valori del marchio punti di riferimento durante la crisi

Michele Crisci ad di Volvo Italia, ha fatto il punto con noi sullo stato di salute del marchio svedese. Il coronavirus ha colpito, ma Volvo ha dimostrafo forza e responsabilità verso dipendenti e clientela
Volvo, valori del marchio punti di riferimento durante la crisi
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"A livello globale Volvo ha reagito a questa crisi come mi aspettavo - esordisce Michele Crisci ad di Volvo Italia - manenendo i suoi valori anche in momenti di crisi. Volvo ha sempre dichiarato di mettere le persone al centro di tutto ed è stato fatto anche in questa situazione. Nessun licenziamento, niente cassa integrazione: scelte con cui l’azienda ha dimostrato a tutti noi di essere in grande salute e di avere un atteggiamento responsabile verso le forze di lavoro. Bisogna esserne orgogliosi e grati. La prima reazione è stata quella di chiudere gli impianti produttivi per 30 giorni: fortunatamente ne abbiamo in tutto il mondo e questo ci ha permesso di proseguire la produzione, anche se, in termini di fatturato, si sono perse cifre enormi".

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"Inoltre, tutti i paesi hanno reagito all’unisono: in base a quanto successo in Cina e alle prime avvisaglie di quello che stava succedendo in Italia, abbiamo attivato un dipartimento di sede a Goteborg che si occupa della sicurezza dei dipendenti che ha varato dei protocolli adottati da tutti. Prima autoisolamento, poi smart working e sono anche felice di dire che nella filiale che gestisco non c’è stato nessun caso di COVID-19. Un protocollo che nemmeno a livello politico qualcuno è riuscito a realizzare. Due giorni alla settimana ho una call con il responsabile del protocollo di sicurezza, con relazioni su situazione, salute dipendenti e concessionari pe sentirsi vicini e uniti e questo mentre in Svezia fosse assolutamente tutto aperto, ristoranti e bar compresi...».

Come vi siete comportati, economicamente, con i vostri concessionari?

"Li abbiamo messi in sicurezza dal punto di vista della liquidità, quello che ci saremmo aspettati dal Governo. Abbiamo eliminato tutte le scadenze posticipandole come minimo di 90 giorni, prolungate le franchigie delle auto in stock e quindi nessuno dei concessionari ha dovuto pagare nulla a Volvo. Abbiamo anche cercato di liquidare tutto quello che dovevamo ai concessionari come bonus e incentivi. In questo modo hanno avuto uno stop delle uscite finanziarie ma non delle entrate. È fondamentale uscire dalla crisi senza perdere le aziende del retail".

Come vi siete organizzati in questi mesi?

"E’ cominciata una seconda fase per preparare la ripartenza, con incontri tra i vertici a livello mondiale di marketing, vendite e logistica. Siamo in grado di ripartire tranquillamente e riaccendere completamente i motori, abbiamo già operato tutti i protocolli previsti dal governo, sanificato gli ambienti, organizzato le procedure per il controllo della temperatura, il distanziamento dei dipendenti, nelle sale riunioni non saremo più di 4 persone - altrimenti continueremo a farle via web - sanificato le vetture e lo stesso lo abbiamo imposto ai concessionari".

E il rapporto con i clienti?

"Abbiamo già informato tutti che appena possibile avremmo ripreso le operazioni di assistenza, partendo dalla rimessa in stato d’uso delle vetture. Per coloro che avevano le garanzie in scadenza le abbiamo prolungate a data da destinarsi".


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