Mercedes EQG, anche la Classe G diventa elettrica

L'elettrificazione arriva anche per l'iconico modello fuoristrada, che nella sua nuova veste presenterà quattro motori, marce ridotte e telaio a longheroni
Mercedes EQG, anche la Classe G diventa elettrica
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C'è un futuro a tinte elettriche per la Geländewagen. Che poi è meglio conosciuta come Classe G, icona non solo della gamma Mercedes, ma anche del segmento fuoristrada. Un futuro green, mostrato allo IAA Mobility di Monaco.

Mercedes EQG, questo il nome del concept elettrico. Che di prototipo ha poco, come annuncia la Casa della Stella a tre punte: "Molto vicino alla produzione in produzione di una variante completamente elettrica".

Lo stile resta inconfondibile, squadrato e iconico, ma con alcuni dettagli distintivi. Quali il black panel al posto della griglia, dove campeggia una Stella illuminata con un effetto 3D, la fascia luminosa al posto delle protezioni laterali ed elementi circolari sulle calotte dei retrovisori.

Dettagli da concept, si dirà: come l’assenza della ruota di scorta (i cerchi sono da 22 pollici) altro elemento distintivo del design esterno della Classe G: al suo posto un elemento simile nelle forme, dedicato a carichi supplementari e agli strumenti per la ricarica. Anche sul tetto c’è un porta-pacchi a forma di "G", giusto per ricordare l’antifona, con tanto di bande di illuminazione che evocano quelle supplementari dei fuoristrada.

Il DNA rimane intatto

E a proposito di off-road, Mercedes EQG resta dura e pura. Il telaio è body on frame, ovvero a longheroni e traverse, specifica dei fuoristrada. All’interno del quale sono collocate le batterie. I motori elettrici sono quattro, uno per ruota, le sospensioni sono a ponte rigido al retro-treno e indipendenti all'avantreno.

I quattro propulsori offriranno una trazione speciale: presenti le marce ridotte, che possono essere attivate tramite un selettore a 2 velocità.

Mercedes verificherà l’indole di scalatore inarrestabile del nuovo EQG sulla tremenda salita del Schöckl a Graz in Austria, dove tutti i suoi predecessori hanno dato prova di essere praticamente inarrestabili.

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