Salone di Francoforte, la Portofino incanta tra le stelle tedesche

La gran turismo convertibile di Maranello tiene alto il design made in Italy. Mercedes sfodera l'arma totale da 1000 cavalli
Salone di Francoforte, la Portofino incanta tra le stelle tedesche
Pasquale Di Santillo
4 min

FRANCOFORTE. Alla sfilata dell’auto che cambia (o almeno ci prova seriamente), quella spinta nella direzione di una rivoluzione della mobilità finalmente elettrica, ovviamente connessa, a guida autonoma e ipertecnologica, almeno per il momento, vince sempre lei: la Ferrari. E non solo perchè si porta dietro quel nome, quel colore, il Rosso, e la sua storia lunga 70 anni. Ma perchè se rimaniamo nel campo della bellezza pura, dell’estetica assoluta, Italia & Ferrari do it better. Se poi ci aggiungete anche l’abbinamento con una località come Portofino, il piacere degli occhi diventa totale. La sintesi perfetta di italianità, eleganza e sportività.

Così, a Francoforte, tra annunci di investimenti miliardari sull’elettrico e il solito dominio dei SUV, ecco che il duello a distanza con la Mercedes continua tra i padiglioni della mega rassegna tedesca. Ma qui non siamo a Spa o Monza. E se la Stella di Stoccarda attacca con la Mercedes-Amg Project One, la prima hypercar di F.1 portata su strada (1000 cv, 350 km/h), con lo stesso blocco motore del Mondiale, Maranello suona le sue campane con la Portofino, l’ultimo gioiello dell’ingegneria meccanica ed estetica uscita dalle menti e dall’ingegno degli uomini del Cavallino. Dove il tocco del responsabile del design, Flavio Manzoni continua a fare la differenza. È’ vero che la Portofino è una Gran Turismo, l’erede della California, e non di una supersportiva ma se anche confrontassimo il “mostro” Mercedes a LaFerrari, sul piano estetico nemmeno Hamilton riuscirebbe a colmare il divario.

L’impatto visivo della Portofino va oltre anche a quello della riuscitissima California, che tanto successo ha avuto in tutto il mondo. La scelta di rompere col passato e di realizzare una due volumi fast back regala al tutto proporzioni complessive, un frontale ancora più affinato e lavorato, a partire dai gruppi ottici orizzontali, per finire alle fiancate solcate da muscoli dalla funzionalità aerodinamica e raccordato al posteriore dall’eleganza raffinata. Con tanto di tetto rigido retrattile che si apre e chiude in 14” (19” con finestrini a posto) anche a bassa velocità, 30 km/h. Con 89 kg in meno dovuti ad una consistente “dieta” rispetto alla California T, e con i 40 cv in più del suo V8, portato a 600 cv (a 7500 gir/min, 156 cv x litro), la Ferrari Portofino garantisce performance da applausi fino a guadagnarsi il titolo di convertible più potente. Solo 3”5 per arrivare da 0 a 100 km/h, 10”8 fino a 200 km/h e una velocità massima di 320 km/h. Il tutto con il comune denominatore della versatilità, unita al divertimento di guida e ad un comfort di alto livello, godibili anche nel caso di una guida quotidiana. Compresi un baule dalle dimensioni interessanti e i due posti posteriori per le brevi percorrenze. Quanto a tecnologia, la Portofino è dotata del Variable Boost Management, il software di controllo motore che varia la coppia erogata in funzione della marcia utilizzate, mentre debuttano lo sterzo elettrico, il differenziale elettronico di terza generazione e le ultime evoluzioini dei controlli elettronici delle sospensioni, cambia anche se resta inconfondibile il suound del V8 di Maranello, che varia a seconda delle situazioni di utilizzo della macchina. La Portofino costerà 196.000 euro chiavi in mano al netto di eventuali personalizzazioni (il 3% in più della California) e verrà introdotta sui mercati europei nel primo quadrimestre del prossimo anno per poi arrivare in tutto il mondo.


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