Marchionne: 'Nuova Renegade sarà un'auto globale'

Intervista a Sergio Marchionne al Salone di Ginevra 2014: "la ripresa passa attraverso la globalizzazione."
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La tradizione italiana unita alle energie economiche americane (attuali e generabili): che sia davvero la ricetta per un futuro di successi? Si chiamerà pure FCA, Fiat Chrysler Automibiles, e non più solo Fiat. Avrà l’accento vagamente yankee invece che torinese ma il debutto al Salone di Ginevra (ieri e oggi giornate stampa, da domani aperto al pubblico fino al 16) della nuova formazione societaria del Lingotto, sembra davvero il preludio di qualcosa di impensabile solo qualche anno fa.

Tre gioielli, Maserati Alfieri (un concept e-n-t-u-s-i-a-s-m-a-n-t-e), Alfa 4c Spider e Jeep Renegade, senza contare la Ferrari California T e la nuova generazione di 500 Cult: Sergio Marchionne a.d. di FCA quasi si stropiccia gli occhi e gongola di fronte a tanta abbondanza, accompagnato da John Elkann.

JEEP RENEGADE - Intanto, lei, l’attesissima piccola Jeep, la prima mai costruita lontano dagli Usa, di cui comunque conserva i motori, la tecnologia di controllo di trazione e un nome storico del passato, Renegade. La realizzeranno a Melfi, dal 14 luglio prossimo. E su quella stessa piattaforma, sempre a Melfi, nascerà, l’altro mini SUV, la 500X: «L'obiettivo - dice Marchionne -  è di esportare Renegade in tutto il mondo, un esempio tangibile di quello che si può fare in una realtà globale. Un passo avanti enorme perchè prevede uno scambio di tecnologie, architetture e stabilimenti tra Fiat e Chrysler. Un processo che si amplierà al Brasile con lo stabilimento di Pernambuco, nel primo trimestre del 2015, e poi alla Cina». A far gola, il mercato dei Suv medio-piccoli che vale 4,6 milioni di unità nel mondo, oltre 500 mila in Europa. «Mi aspetto che Renegade porti utili fin dal primo giorno di produzione e che 500 X segua la stessa strada. Sono vetture globali, destinate ai mercati di tutto il mondo, una strada obbligata se si vuole sopravvivere alla crisi».

MASERATI ALFIERI - Non c’era modo migliore per festeggiare i 100 anni di Maserati: dare il nome di uno dei fratelli Maserati, il fondatore delle Officine Alfieri Maserati nel 1914, al fantastico concept 2+2 apparso ieri a Ginevra. Linee incredibili, affusolate, figlie della matita di Lorenzo Ramacciotti capo del design del Gruppo FCA, ex Ferrari. «Stiamo valutando se metterla in produzione», ha detto il Ceo Maserati Harald Wester presentandola in anteprima mondiale a Ginevra. Realizzata sulla base del telaio della Mc Stradale, la GT Alfieri unisce passato - il frontale riprende quello della iconica A6 GCS-53 disegnata da Pininfarina nel 1953 - e futuro, con un posteriore davvero sensuale e un motore V8 aspirato da 4,7 litri, targato Ferrari, che eroga 460 cv.

ALFA ROMEO 4C SPIDER - A completare la parata di stelle, il debutto mondiale dell'evoluzione open air della pluripremiata coupé lanciata lo scorso anno. La ”2 posti secchi” con trazione posteriore e motore in posizione centrale, ribadisce, se ce ne fosse bisogno, la qualità del design tricolore. Un mix riuscitissimo tra Giulietta Spider, anni ‘50 e il Duetto del “Laureato” del 1967. Fibra di carbonio per la cellula centrale, lunghezza ridotta, circa 4 metri, grande compattezza e motore 4 cilindri, il nuovo 1750 turbo benzina.

E Marchionne se la gode: «Sono molto soddisfatto della situazione di oggi. Rispetto al 2004, quando arrivai, parliamo di due mondi completamente diversi. Ora Fiat è un produttore globale di vetture. Stiamo sviluppando in modo armonioso i marchi. Ci rimane la missione di riportare l'Alfa Romeo all'altezza della sua grande tradizione. Servono modelli importanti, come la 4C, e un diverso rispetto della storia. Ho parlato con politici di ogni livello per far riaprire il museo Alfa di Arese ma non sono riuscito nell'impresa». La 4C Spider è venuta così bene da far nascere dubbi sull’accordo con Mazda che però Marchionne non rinnega: «Si va avanti ma non necessariamente per costruire uno spider Alfa». L’appuntamento è per il piano industriale che sarà presentato il 6 maggio a Detroit, mentre per la quotazione a Wall Street, “il sogno resta l’1 di ottobre”. Avanti così.

 

Pasquale Di Santillo


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