Lorenzo Jovanotti celebra il Fifty

Federico Porrozzi
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E' l'ennesimo "colpo di genio" di Lorenzo Cherubini e del suo staff. Con il suo nuovo singolo "Sabato", il cantautore romano di origine ma toscano di adozione racconta i ragazzi e la loro voglia di evasione dalla noiosa routine quotidiana. 

Un desiderio che, negli anni della sua adolescenza, si avverava nel primo giorno di vacanze dopo una settimana di studio (il sabato pomeriggio, appunto) quando tanti coetanei, soprattutto in provincia, si chiudevano nel box sotto casa per modificare il… Fifty. 

Il "tubone" Malaguti, è uno dei simboli d'evasione di una certa generazione, quella dei ragazzi degli anni Ottanta e Novanta. In quel periodo, i primi veri scooter e i tuboni erano, più delle biciclette, i mezzi che facevano sognare la libertà e che allontanavano dalla dipendenza dai genitori per gli spostamenti.

Ma anche tra chi usava le due ruote, c'erano le dovute distinzioni: se i più si accontentavano di guidare i "Si", i "Rapido" o i "Metropolis" di serie, un gruppo ristretto (ma non troppo) sognava velocità da MotoGp, sound da moto vera e motori preparati. Era l'esigenza di sentirsi diversi, di distinguersi dalla massa omologata. Erano i punk delle due ruote. E il motorino per eccellenza dei punk delle due ruote era proprio il Fifty. 

Perché? Aveva tutte le carte in regola per diventare il più veloce in circolazione: era maneggevole grazie alle ruote alte, era quasi privo di carena, vantava un telaio leggero, un cambio a marce e un motore relativamente facile da "truccare". 

Il Top è stata la versione più recente della gamma Fifty, uscita di produzione nel 1997: l'anima sportiva si riconosceva dalla presenza del contagiri nella strumentazione, nel cambio a 4 marce, nel freno anteriore a disco e nella leggerezza, data anche da una buona distribuzione generale dei pesi. Era spinto da un motore Morini dal cilindro cromato in alluminio e da un pistone di serie già piuttosto "racing". Il Fifty Top era limitato a 45 km/h (come previsto dal codice della strada) ma quasi sempre veniva "aperto" e, grazie a kit motore maggiorati (tra i più utilizzati, quello Fabrizi) e marmitte a espansione Simonini Racing, Polini, Giannelli o Arrow poteva raggiungere la velocità "supersonica" di oltre 100 km/h. Come canta Lorenzo in "Sabato", in sella al Fifty sembrava di stare "…a bordo di un'astronave che punta verso la galassia dove c'è vita…".

 

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