(ANSA) - ROMA, 20 NOV - E' di nuovo 'guerra' tra il
Barcellona e la federcalcio spagnola, questa volta per il grave
infortunio occorso ieri a Gavi nel corso della partita delle
qualificazioni europee tra Spagna e a Georgia. A scatenare le
critiche del Barça verso i responsabili della nazionale è stato
il fatto di aver schierato il 'gioiello' blaugrana in un match
che contava poco o niente, visto che la Spagna è al primo posto
nel gruppo A e quindi già qualificata a Euro 2024.
Secondo la dirigenza del club catalano, non era il caso di
rischiare il calciatore, che finora è sempre stato presente in
campo da quando ha esordito nella Roja', con l'allora ct Luis
Enrique e poi con il suo successore Luis De La Fuente. Quindi
per una volta, questa è la tesi del Barcellona, sarebbe stato il
caso di far riposare Gavi. Così non è stato e adesso il club
rischia di fare a meno del suo centrocampista per otto mesi, se
verrà confermata la diagnosi della rottura dei legamenti del
ginocchio destro.
A creare polemiche sono anche le parole dette ieri da De La
Fuente al termine della partita. Qui il problema nasce dal fatto
che Gavi, dopo la durissima entrata ai suoi danni da parte del
georgiano Lochoshvili è uscito e poi ha avuto l'ok dei medici
per rientrare in campo, salvo poi toccarsi il ginocchio al
secondo tentativo di controllare un pallone, gridare per il
dolore e chiedere il cambio. "L'azione del suo infortunio e
quella del fallo ai suoi danni non hanno nulla a che vedere", ha
detto De La Fuente, contraddetto dai vari esperti consultati dai
media spagnoli. "Per me si è rotto dopo quell'entrata del
georgiano", il commento di Luis Ripoll, specialista in
traumatologia e consulente della Fifa, intervistato da 'Cadena
Ser'.
Così ora il caso Gavi inasprisce ancora di più i rapporti tra
il federazione spagnola e il Barcellona, e a 'consolare' il club
non serviranno certo i quattro o cinque milioni di euro di
indennizzo che riceverà dalla Fifa: Gavi è un elemento
fondamentale nello scacchiere tattico di Xavi e la sua lunga
assenza si farà sentire. (ANSA).
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