Pediatri, 'aumentano casi di influenza B, picco a marzo-aprile'

Staiano, 'ma è meno contagiosa. Chi è vaccinato è coperto'

            
            Pediatri, 'aumentano casi di influenza B, picco a marzo-aprile'
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(ANSA) - ROMA, 08 MAR - Dopo l'influenza stagionale 'invernale', dovuta principalmente al virus influenzale di tipo A, sono in aumento in queste ultime settimane i casi di influenza dovuti ad un altro tipo di virus, quello B: "Questa sindrome influenzale colpisce soprattutto i bambini ed il picco è atteso tra marzo e aprile", afferma all'ANSA la presidente della Società italiana di pediatria (Sip) Anannamaria Staiano, la quale invita ad evitare "allarmismi" rassicurando le famiglie. "Dopo l'influenza A, attendiamo ora un nuovo picco di casi nell'arco dei prossimi due mesi dovuto al virus influenzale di tipo B. Si tratta - spiega la presidente dei pediatri - di un virus influenzale molto simile a quello di tipo A che conosciamo, dunque non c'è alcun allarme". Inoltre, chiarisce, "la contagiosità di tale virus è minore rispetto al tipo A, dunque non ci attendiamo i milioni di casi già registrati col virus A che ha fatto segnare il picco tra dicembre e gennaio. Attualmente però i casi di influenza sono principalmente dovuti proprio al virus di tipo B". Quanto ai sintomi, "sono sovrapponibili a quelli noti per l'influenza: febbre, sintomi respiratori, dolori muscolari ma le complicanze - aggiunge Staiano - sono molto rare e la durata della sintomatologia è di circa una settimana". Staiano ricorda inoltre che il virus influenzale B è coperto dalla vaccinazione antinfluenzale quadrivalente, somministrata con la campagna vaccinale dallo scorso ottobre: "Questa vaccinazione copre infatti due ceppi del virus influenzale di tipo A e due ceppi del tipo B". Dunque, coloro che sono vaccinati hanno una copertura anche per l'influenza B, ribattezzata come l'influenza 'primaverile'. Rispetto ai comportamenti da adottare, la pediatra consiglia l'utilizzo di antipiretici e farmaci antinfiammatori ed un periodo di riposo. Invece, conclude, "non vanno assolutamente utilizzati gli antibiotici, efficaci contro le infezioni batteriche ma non contro quelle causate da virus". (ANSA).

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