Sochi, Ban Ki-Moon: Uniti contro attacchi ai gay

Il segretario dell'Onu: «Gli atleti mandano un messaggio unito che la gente e le nazioni possono mettere da parte le loro differenze»
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SOCHI - Ban Ki-Moon, primo segretario dell' Onu a partecipare ad una sessione del Cio, ha rinnovato oggi da Sochi l'appello ad osservare la tregua olimpica durante i Giochi invernali, che saranno inaugurati domani. "Gli atleti mandano un messaggio unito che la gente e le nazioni possono mettere da parte le loro differenze: se lo fanno nelle arene sportive di Sochi, i leader dei combattenti dovrebbero fare lo stesso nelle aree internazionale di conflitto", ha dichiarato. Ban Ki-Moon ha inoltre apprezzato gli sforzi comuni dell'Onu e del Cio per usare lo sport come strumento per i cambiamenti sociali, descrivendo le due organizzazioni come "teammates". "I nostri team non gareggeranno sulle piste da sci o negli stadi di pattinaggio, ma uniremo i nostri sforzi insieme per condividere i nostri ideali: sostenibilità, universalità, solidarietà, non discriminazione, l'uguaglianza di tutte le persone", ha aggiunto. Poi l'attacco all'omofobia, tema molto delicato a Sochi. "Molti atleti professionisti, gay ed eterosessuali, sono contro il pregiudizio. Noi tutti dobbiamo alzare la voce contro gli attacchi a lesbiche, gay, bisessuali, transgender e gli androgini. Dobbiamo essere contrari all'arresto, l'imprigionamento e le restrizioni discriminatorie che fronteggiano".

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