Francesca Lollobrigida, dopo il bronzo conquistato nella mass start alle Olimpiadi invernali di Pechino 2022, ha parlato della sua eventuale presenza ai prossimi Giochi di Milano-Cortina 2026: "Quattro anni sono lunghi e non sono più giovane. Avrò bisogno di risparmiare le mie energie e ottenere un buon programma". Sui Giochi appena conclusi la pattinatrice ha affermato: "Non so se esiste un aggettivo per descrivere la mia esperienza qui. È stata unica, sorprendente, ma anche fortemente voluta e ricercata. Abbiamo lavorato molto, con la mia squadra, il mio staff, i miei compagni di squadra e la federazione che mi ha sostenuto molto. Due anni fa con la situazione Covid non è stato facile. Dopo la delusione in Corea del Sud volevo lasciare lo sport ma poi ho deciso di pormi nuovi obiettivi, e qui li ho raggiunti. Questa è una medaglia individuale, ma dietro c'è un enorme lavoro di squadra".
Lollobrigida: "Un onore essere la portabandiera"
L'azzurra ha raccontato la telefonata ricevuta dal presidente del Coni, Giovanni Malagò, dal quale ha saputo che sarebbe stata la portabandiera azzurra alla cerimonia di chiusura dei Giochi di Pechino 2022, in programma domenica 20 febbraio: "Quando Malagò mi ha chiamata, mi ha chiesto: 'Sei seduta?' Ero già seduta su una sedia e ho iniziato a sudare freddo per l'onore. La terrò - riferendosi alla bandiera - non solo per me, ma soprattutto per il mio sport, per il pattinaggio di velocità. Sono felice che abbiamo vinto delle medaglie e che questo ora sia riconosciuto".
Lollobrigida: "Spero che Fontana arrivi a Milano-Cortina"
A proposito del futuro di Arianna Fontana: "Spero davvero che possa arrivare a Milano-Cortina, sia per lei che per l'Italia. La vita da atleta non è mai tutta liscia e tutta in pianura, posso dire che più è in salita più si ottengono risultati. Quanto soffri poi lo metti di cattiveria in gara, lei è una atleta che non ha aggettivi. La pista lunga? Lei voleva provare, però penso sia già impegnata molto con lo short track". La pattinatrice romana ha concluso ricordando le sue origini: "Porto Roma nel cuore, non mi sono mai dimenticata da dove vengo, anche con la squadra, gli allenamenti, ho sempre sottolineato il fatto di essere romana in uno sport in cui ci sono solo atleti del nord Italia. A maggior ragione da romana portare la bandiera alla cerimonia di chiusura rappresenta anche che non ci sono limiti. Se uno vuole fare veramente qualcosa a prescindere da dove si trovi lo può fare".