RIO DE JANEIRO (BRASILE) - Mentre la nazionale di pallanuoto dell'Australia sbarcava all'aeroporto Tom Jobim di Rio dopo aver viaggiato da Roma assieme al Settebello azzurro, la capo missione aussie Kitty Chiller, ormai celebre per le sue lamentele a proposito dell'organizzazione di Rio 2016 puntava di nuovo il dito sulle disfunzioni del villaggio. A scatenare l'ira della dirigente, che appena pochi giorni fa 'aveva fatto la pace' con il sindaco di Rio Eduardo Paes, è stata la scoperta che a causare il principio di incendio che ieri ha costretto ad evacuare una delle palazzine dell'Australia, con tanto di fuggi fuggi generale, è stato un mozzicone di sigaretta gettato in un contenitore di rifiuti per la carta.
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LA REAZIONE - La cosa ha particolarmente irritato la Chiller sia per il fatto in se stesso, sia perché la donna proviene da un paese dove sono in vigore leggi anti-fumo draconiane e le sembra che in Brasile, o almeno al villaggio, non si stia facendo lo stesso. "Il villaggio olimpico non è un luogo per fumatori - ha detto oggi la Chiller - ed è assolutamente inaccettabile che sia accaduto un fatto del genere. Oltretutto - ha sottolineato - qui ci sono tanti rifiuti, anche cartacei, lasciati dagli operai e altri lavoratori e da questo, come si è visto, possono nascere dei pericoli. Ma come si fa a gettare un mozzicone proprio verso la spazzatura? Io qui vedo tanta gente che fuma, e ho chiesto formalmente ai responsabili del villaggio che il divieto venga fatto rispettare". Il comitato organizzatore dei Giochi ha replicato precisando che a causare l'inconveniente di ieri è stato anche l'accavallarsi del fatto descritto con un'esercitazione anti-incendio svolta non nel migliore dei modi. È stato comunque garantito che il divieto di fumare d'ora in poi verrà fatto rispettare.