Autonomia Coni, decreto approvato: l’Italia avrà l’inno ai Giochi

Il provvedimento arriva alla vigilia dell’esecutivo Cio. Bach a Malagò: “Sono felice”
Autonomia Coni, decreto approvato: l’Italia avrà l’inno ai Giochi© ANSA
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Il consiglio dei ministri ha approvato il decreto legge sull'autonomia del Coni. Il provvedimento arriva alla vigilia del comitato esecutivo del Cio che ha all'ordine del giorno la questione. Il presidente del Coni, Giovanni Malagò, ha subito informato al telefono il numero uno dello sport mondiale, Thomas Bach: “La legge è ok, l'autonomia è salva". "Sono molto felice", la replica di Bach.

Spadafora: “Atto che fuga ogni dubbio”

"Il consiglio dei ministri ha approvato il decreto contenente le norme che sanciscono l'autonomia del Comitato Olimpico Nazionale Italiano - ha dichiarato il ministro dello sport, Spadafora - Ora l'ultima parola spetta al Parlamento in sede di conversione. Per la lunga e gloriosa storia sportiva e democratica del nostro Paese era improbabile che l'Italia venisse così duramente sanzionata già domani, ma la decisione di oggi fuga ogni dubbio e risolve il problema dell'indipendenza del Coni lasciato aperto dalla riforma del 2019”.

Ecco il testo del decreto legge Cio

"Per l'espletamento dei compiti relativi al proprio funzionamento e alle proprie attività istituzionali, il Coni è munito di una propria dotazione organica" di 165 persone al massimo, di cui fino a dieci dirigenti. È questo quanto previsto dal testo del decreto legge Cio approvato oggi in Consiglio dei ministri. Con la pubblicazione del decreto sulla Gazzetta Ufficiale la norma diventerà operativa e bisognerà convertirla in legge entro 60 giorni. Poi ricomincerà la trattativa sui ruoli all’interno del sistema sportivo fra Coni, Sport e Salute, Dipartimento del Ministero, Enti e Federazioni. 

Olimpiadi, per l'Italia scongiurata l'ipotesi esclusione

L'Italia e i suoi atleti possono finalmente gioire. Scongiurata dunque l'ipotesi che per gli azzurri avrebbe previsto un'unica via: presentarsi alle Olimpiadi di Tokyo come indipendenti, dovendo dunque rinunciare alla bandiera e all'inno nazionale. Un enorme danno mediatico ed economico che avrebbe avuto delle riperscussioni anche sui Giochi Olimpici invernali di Milano-Cortina 2026. 


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