Italia, cinque atleti in due discipline
Cinque atleti si sdoppieranno in due diverse discipline: nel ciclismo Elia Viviani, Filippo Ganna ed Elisa Balsamo sono inseriti sia nelle prove su strada che in quelle su pista. In acqua, invece, Gregorio Paltrinieri e Ginevra Taddeucci saranno impegnati tanto in vasca (800 e 1.500 per Greg, solo i 1.500 per l’azzurra) quanto nella 10 chilometri in acque libere che ha finalmente trovato pace: se le acque della Senna non saranno balneabili, ci si sposterà nel bacino del canottaggio, 50 chilometri a est di Parigi.
Italia, le proiezioni sulle medaglie
Il gioco delle previsioni è sempre d’attualità. Le proiezioni considerano i risultati dei campionati mondiali e contenintali e li tarano sull’Olimpiade: prima di Tokyo ci davano 33 medaglie e siamo tornati con 40. Ora partiamo da una base di 47 e chissà cosa accadrà tra un paio di settimane. Già confermare la proiezione sarebbe straordinario, toccare quota 50 ancora di più. Ma non sarà così facile: il livello si annuncia altissimo e questa volta, al contrario di quanto successo a Tokyo in un’Olimpiade condizionata dal Covid e che l’Italia ha gestito come nessuno al mondo, tutti arriveranno al massimo della condizione.
L'Italia ci riprova a Parigi
Se Tokyo, causa pandemia, è arrivata 5 anni dopo Rio 2016, il cammino verso Parigi è durato soltanto tre anni. Si torna nel tradizionale anno pari con la finestra ridotta tra un’edizione e l’altra che permetterà a molti dei nostri di riprovarci. Otto dei 10 ori di Tokyo saranno in gara anche a Parigi: presente tutta l’atletica, anche se non è ancora certa la composizione della 4x100 e non è detto che siano gli stessi Patta, Jacobs, Desalu e Tortu a giocarsela. Nel ciclismo ritroveremo tale e quale il quartetto dell’inseguimento su pista (Lamon, Consonni, Milan, Ganna), nel taekwondo Vito Dell’Aquila, primo oro olimpico millennial nella storia dello sport italiano, nella vela la coppia Tita-Banti. Non si sono invece qualificate Cesarini-Rodini nel canottaggio e le scelte del Cio hanno direttamente azzerato qualsiasi sogno targato karate (che a Tokyo ci ha portato l’oro di Busà): lo sport è semplicemente uscito dal programma.