RIO DE JANEIRO - Incontenibile Usain Bolt, ancora una volta trionfatore nella finale dei 100 metri alle Olimpiadi. Dominatore incontrastato nelle due precedenti edizioni dei Giochi a Londra e Pechino, l’atleta giamaicano si conferma anche a Rio de Janeiro, correndo in 9"81 (record del mondo 9"58; record olimpico 9"63) e conquista la medaglia d’oro davanti all’americano Justin Gatlin, argento in 9"89 e al canadese, Andre De Grasse, bronzo in 9"91.
TRIPLETTA IRIDATA - Bolt, già considerato un campione assoluto, entra direttamente nella leggenda dello sport vincendo, per primo nella storia, i 100 metri in tre Olimpiadi consecutive. Il giamaicano aggiunge l’oro di Rio a quelli di Pechino 2008 e Londra 2012. Il tutto dopo aver fatto pensare ad una finale in difficoltà, a causa di una batteria chiusa a 10”07, dietro al rivale Gatlin (10”01). Il problema, aveva dichiarato, era stato il dover correre la mattina presto. Quando a Rio erano le 22.25 e il clima era quello giusto, l’uomo più veloce del mondo ha fermato ancora una volta il tempo, e ha aggiunto il settimo oro olimpico alla sua collezione. Diventando leggenda.
LE ALTRE SFIDE - Per Bolt l’Olimpiade di Rio non si ferma dopo questa impresa. Per il 29enne di Trelawny in programma, salvo colpi di scena clamorosi, la finale dei 200 metri (giovedì 18) e quella della staffetta 4X100 (venerdì 19). Due specialità nelle quali, neanche a dirlo, Bolt ha dominato negli ultimi anni. Per il giamaicano potrebbe, dunque, arrivare la storica tripletta.
GATLIN - Sfuma l’oro, ma non il buonumore di Justin Gatlin: «Ho fatto tutta la gara al mio meglio. Di più non potevo fare. Comunque sono arrivato qui a 34 anni, ho gareggiato in finale e sono finito sul podio. Queste sono cose che mi fanno sentire bene».
DE GRASSE - Soddisfatto anche De Grasse, reduce da una stagione travagliata dagli infortuni: «Non sapevo neanche dove fossi in gara, ma sapevo di gareggiare per l’argento. In molti non ci avrebbero scommesso, visto gli alti e bassi della mia stagione. Io sapevo di potermela giocare per il podio, ed è quello che ho fatto».
BOLT - «Ritiro? Sì, a livello di Olimpiade questa sarà la mia ultima. Ho fatto quello che dovevo fare, e ho vinto tutto quello che potevo vincere». Così Usain Bolt, ai microfoni della Rai, ha parlato del suo addio ai Giochi olimpici dopo l’oro, il terzo consecutivo, conquistato a Rio 2016. «Altre due gare (200 mt e 4X100 ndr), e posso firmare: Immortale! – ha aggiunto il giamaicano -. La gara? Non sono andato velocissimo, ma sono comunque contento. Ve lo avevo detto che ce l’avrei fatta. I fischi a Gatlin? È la prima volta che entro in uno stadio e sento il pubblico fischiare. Sono rimasto sorpreso».