Olimpiadi Judo, Basile: «Io testa matta da medaglia d'oro»

L'azzurro esprime tutta la sua soddisfazione per lo storico successo a Rio 2016. L'altro oro lo conquista Garozzo nel fioretto: «La mia medaglia è la 201? Va bene lo stesso»
Olimpiadi Judo, Basile: «Io testa matta da medaglia d'oro»
Mattia Mallucci
3 min

RIO DE JANEIRO - Arriva dal judo la 200esima medaglia d’oro dell’Italia alle Olimpiadi. A conquistarla è Fabio Basile, primo azzurro a salire sul gradino più alto del podio ai Giochi di Rio 2016. Basile, 21 anni, vero enfant prodige del judo tricolore, ha battuto in finale nella categoria 66 kg il sudcoreano An. Argento, invece, ne judo femminile categoria 52 kg con Odette Giuffrida, battuta in finale dalla kosovara Majilinda Kelmendi.

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TALENTO D’ORO - Sorride, dunque, l’Italia e sorride Basile che è arrivato in finale con una serie di Ippon (il colpo alla vita che vale la vittoria nel judo) impressionanti. Una medaglia che vale grande soddisfazione, e tante rivincite: ”Per me è stato un anno allucinante. Sono riuscito a trasformare la sofferenza e il dolore usandole come armi contro i miei avversari. In tanti mi dicevano di smettere, che non sarei mai diventato un campione: ecco questa medaglia la dedico anche a loro. La vedete questa medaglia d'oro al collo?".

 Tolti i sassolini dalla scarpa, il neo medaglia si rilassa, e si gode lo storico oro: ”È un onore per me essere accanto a 199 campioni olimpici italiani. Questa vittoria mi ripaga di tanti sacrifici. So di essere considerato un po’ una testa matta, ma grazie al judo ora sono un uomo". 

GAROZZO - Daniele Garozzo vince l’oro nel fioretto, e poco importa se non è lui a conquistare la 200esima medaglia iridata per l’Italia: "Non importa davvero - ha spiegato strillando più volte di gioia davanti ai giornalisti - Chi se ne frega dai. Ho vinto la 201, sono contento per Fabio". Una vittoria che ancora non riesce a gustarsi fino in fondo: "Quando ho visto la luce accendersi, sono fuori di testa - ha aggiunto - È una cosa assurda, ci vorrà del tempo per metabolizzarla". 

Ora tornerà a dedicarsi ai suoi studi, frequenta il terzo anno di medicina, e alla sua passione preferita: il calcio. "Non vedo l'ora di andare a giocare sulla spiaggia di Copacabana - ma prima voglio aiutare i miei compagni a vincere una medaglia nella prova a squadre. Dopo saranno solo partite. Il prossimo anno però voglio recuperare il tempo perso negli studi: li ho trascurati troppo, ma almeno ne è valsa la pena”.


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