Pallavolo, una storia di successo. Tutti i segreti del volley in Italia

Più di 365 mila tesserati, il boom di iscrizioni tra le ragazze, le palestre in ogni angolo, i successi delle nazionali e dei campionati e il rapporto con la base: alla radice del fenomeno Italvolley
Pallavolo, una storia di successo. Tutti i segreti del volley in Italia© FIORENZO GALBIATI
Giorgio Marota
5 min
Dice il maestro Julio Velasco che "non ci sono abbastanza palestre per contenere tutte le ragazze che vorrebbero giocare a pallavolo". Ed è una verità sacrosanta, perché l’unico grande limite di uno sport che non smette di diffondersi a macchia d’olio - attingendo a piene mani dai risultati delle nazionali - sono proprio gli spazi, cioè la famosa «base che soffre» diventata nei giorni più duri della pandemia un manifesto programmatico del presidente federale Manfredi, un uomo partito dalla provincia (pugliese) che non ha mai dimenticato la provincia. Perché è in periferia, lontano dalle grandi metropoli troppo distratte dal calcio, che il “fenomeno pallavolo” ha messo radici profonde, fino a germogliare in quei meravigliosi fiori olimpici dei quali parte del Paese si è accorto soltanto domenica. 
 

Quelle palestre ammaccate eppure ovunque

Da Roncadelle, la cittadina in provincia di Brescia della capitana Danesi, fino a Ballarò, il quartiere popolare palermitano di Sylla, arrampicandosi fino al Trentino di Giannelli e scendendo nel profondo sud per abbracciare la Calabria di Lavia, insomma in ogni angolo di questo Paese, dove c’è una palestra scolastica c’è una rete che divide in due il campo unendo, al tempo stesso, sogni e passioni di migliaia di giovani. Alcune di queste strutture sono ammaccate (neppure il Pnrr le salverà), altre hanno l’intonaco che si stacca, molte non sarebbero a norma visto che il campo da gioco ci sta dentro a malapena. Eppure in quegli spazi, piccoli laboratori di creatività, tutti giocano a pallavolo. E cominciano prestissimo, già dalla scuola nelle (poche) ore di attività motoria disponibili. Il volley è lo sport preferito dai professori. 

Le società e la base


La spina dorsale della Nazionale femminile campione olimpica e di quella maschile campione del mondo in carica è formata da 3.944 società; sono le associazioni alle quali il numero uno della Fipav ha dedicato la medaglia d’oro. Tutte insieme accolgono 365.000 tesserati, con una crescita di 40.000 unità rispetto alla fase pre-Covid, di cui 280.000 nel settore femminile e 85.000 in quello maschile. Il volley è il terzo sport più praticato in Italia dopo calcio e tennis: se è vero che un ragazzo su cinque dai 6 ai 15 anni è tesserato per la Figc, una ragazza su dodici, nella stessa fascia d’età, fa parte dell’universo Fipav. Oggi sono quasi 190.000 le adolescenti che indossano manicotti e ginocchiere. Ovviamente non è tutto rose e fiori: anche nella pallavolo c’è una crisi vocazionale tra i dirigenti che preoccupa nell’ottica del ricambio generazionale, la riforma ha reso i dilettanti dei professionisti di fatto incrementando i costi di gestione e il combinato disposto con la crisi economica generata dalla pandemia ha fatto sparire tante realtà. 

I risultati straordinari negli ultimi 40 anni

Esiste poi un fattore legato ai risultati e al livello dei campionati di prima fascia che, come sempre, rappresentano il termometro per misurare la salute del movimento. Le giovanili azzurre vincono senza soluzione di continuità e nel palmares dell’Italdonne c’è anche un titolo mondiale, tre Europei, due successi in Nations League e altri due nella vecchia “coppa del mondo”. Ai maschi manca ancora il successo a cinque cerchi - la famosa «ossessione» dalla quale Velasco chiede di liberarsi in fretta per il bene di tutti - eppure i podi olimpici degli uomini sono addirittura sei (tre argenti e tre bronzi), i titoli mondiali quattro, quelli europei ben sette, per un totale complessivo - tra maschi e femmine - di 52 medaglie nelle grandi competizioni internazionali negli ultimi 40 anni. Nessuno sport in Italia ha vinto così tanto.

I campionati al top

E arriviamo così alla Serie A1 donne e alla Superlega uomini: sono i campionati più competitivi. Nei tornei olimpici erano presenti, rispettivamente, 34 atleti e 35 atlete protagonisti/e della stagione 2023-24. Una convocazione su 4 è made in Italy. I nostri club dominano anche in Europa: nel femminile Conegliano, Scandicci, Milano, Novara e Chieri in particolare hanno come avversarie le turche, nel maschile Perugia, Civitanova, Trento, Piacenza e Milano se la giocano con gli squadroni russi e polacchi. Tutto questo “ben di dio” produce inevitabilmente talento e passione, le forze motrici del successo della pallavolo italiana nel mondo. 

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