© AFPSROMA - La Juventus saluta la Champions League. I bianconeri sono stati eliminati dall'Ajax, battuti 2-1 nella gara di ritorno dei quarti di finale allo Stadium di Torino, dopo l'1-1 dell'andata ad Amsterdam. Alla rete di Ronaldo replicano Van de Beek e De Ligt, che trascinano gli olandesi in semifinale. Il numero uno delle Juve Andrea Agnelli non cerca scuse: «Ha meritato ampiamente l'Ajax e si è visto sul campo. La Champions era un obiettivo e lo sarà anche l'anno prossimo, è un undici che può crescere con Allegri in panchina. Con lui ci vedremo e ridiscuteremo il contratto». Il tecnico bianconero conferma: «Rimango ma ne parleremo in sede ufficiale». Il Barcellona elimina il Manchester United e vola in semifinale.
LAZIO - «Crediamo ancora nella Champions». Il tecnico della Lazio Simone Inzaghi suona la carica alla vigilia della gara contro l'Udinese, recupero della 25\a giornata di campionato: «I giochi sono ancora aperti. C'è tantissima rabbia e delusione per il match di San Siro ma ho chiesto ai ragazzi di non mollare». Nessun commento sulla decisione del giudice sportivo, che non ha preso nessun provvedimento nei confronti Kessié e Bakayoko, resta l'amarezza per i tanti torti subiti anche in questa stagione: «Il mio sogno da allenatore è quello che si possa recriminare solo sui nostri errori».
ATP MONTECARLO - Impresa di Lorenzo Sonego nel secondo turno del Rolex Monte-Carlo Masters in corso sulla terra rossa del Country Club di Montecarlo, nel Principato di Monaco. Il 23enne torinese numero 96 del ranking mondiale, promosso dalle qualificazioni, dopo essersi imposto nel derby tricolore di primo turno contro Andreas Seppi, numero 46 Atp, ha battuto in due set il russo Karen Khachanov, numero 12 del ranking mondiale e ottava testa di serie del torneo, con il punteggio di 7-6, 6-4 in un'ora e 54 minuti di gioco.
PANTANI - «Qualcuno era con lui quando la morte è arrivata». Così Umberto Rapetto, già generale di brigata della guardia di finanza, davanti alla Commissione parlamentare antimafia parlando della morte del ciclista Marco Pantani. Rapetto ha fatto riferimento in particolare «delle macchie di sangue» e di come, al momento del ritrovamento del cadavere, «era posto il braccio: non si può pensare che sia stato lo stesso ciclista a spostarlo».
di Enrico Sarzanini\Edipress