“Ce la faremo”. Vlahovic: “Sto bene”

Il mondo dello sport non perde la speranza nonostate l'emergenza coronavirus. L'attaccante della Fiorentina, positivo, tranquillizza tutti. La Fifa chiede di rinviare le gare internazionali. Respinta la richiesta di scarcerazione di Ronaldinho
“Ce la faremo”. Vlahovic: “Sto bene”
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ROMA - “Ce la faremo”. Questo il titolo che campeggia sulla prima pagina del 'Corriere dello Sport' in edicola e dedicato all'emergenza coronavorus che ha di fatto fermato il mondo dello sport che però non perde la speranza cerro che prima o poi tutto ripartirà. Fermi i campionati delle cinque leghe europee top, slittano i test dell'Italia di Mancini mentre la Serie A vuole a tutti i costi assegnare lo scudetto. Intanto è lite tra Tokyo-Usa per le Olimpiadi: Trump vorrebbe fermarle ma il governo giapponese fa muro.

Vlahovic: “Sto bene”

''Vorrei tranquillizzare tutti, sto bene, non c'è di che preoccuparsi e sappiate che non sarà certo questo virus a fermarmi, tanto farò gol anche a lui''. Così l'attaccante della Fiorentina, Dusan Vlahovic, trovato positivo al Covid-19. Il calciatore viola, 20 anni compiuti a gennaio, ha anche postato una sua foto che lo ritrae con la mascherina e le mani che fanno il gesto dell'ok infilate dentro un paio di guanti. L'Udinese, che per ultima ha affrontato la squadra viola, è stato messo in quarantena.

Fifa: “Rinviare le partite internazionali”

A causa dell'emergenza coronavirus le regole che obbligano normalmente i club a liberare i giocatori per le partite delle nazionali non si applicheranno alle prossime finestre internazionali di marzo-aprile. Lo ha comunicato la Fifa che tra l'altro auspica il rinvio di tutte le partite internazionali programmate in questo periodo "come hanno già fatto in Sudamerica ed Asia", così da garantire la sicurezza tanto dei giocatori quanto dei tifosi.

Ronaldinho, niente domiciliari

La Corte d'Appello di Asuncion ha respinto l'istanza del legale che chiedeva la scarcerazione di Ronaldinho Gaùcho e suo fratello Assis, detenuti per una vicenda di passaporti falsi con cui erano entrati in Paraguay. Si è trattato del terzo ricorso fatto dagli avvocati dell'ex fuoriclasse, che rimane quindi in carcere. Secondo il pm Marcelo Pecci c'era il concreto pericolo di fuga nel caso che l'ex milanista fosse stato scarcerato, e la tesi è stata accolta dai giudici dell'appello.

di Enrico Sarzanini\Edipress


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