Cina, Fellaini positivo. Lewandowski, maxi donazione

Il belga è il primo calciatore del campionato cinese a contrarre il virus. L'attaccante del Bayern Monaco ha donato 1 milione di euro per l'emergenza coronavirus. Distrutto lo striscione dei tifosi di Atalanta e Brescia. Fermo l'antidoping per Tokyo 2020
Cina, Fellaini positivo. Lewandowski, maxi donazione© EPA
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ROMA - Il primo calciatore positivo al coronavirus del campionato cinese è Marouane Fellaini. Ad annunciarlo è stato il club in cui gioca, lo Shandong Lunen. Nella nota si precisa che il belga "è in buone salute, ma viene tenuto sotto stretta osservazione e avrà tutta l'assistenza medica di cui c'è bisogno". "Il nostro club fa del suo meglio per favorire il pieno recupero di ogni atleta" conclude la nota. Ora staff medico e dirigenza dello Shandong stanno ricostruendo gli ultimi spostamenti di Fellaini, arrivato nei giorni scorsi a Shangai, proveniente da Singapore.

Lewandowksy dona un milione di euro

Una maxi donazione da 1 milione di euro. L'ha fatta Robert Lewandowski che con la moglie Anna ha deciso di scendere in campo per dare un contributo in questo momento di grande difficoltà legato all'emergenza coronavirus. L'attaccante polacco del Bayern Monaco, tramite il suo profilo ufficiale di Instagram, ha sottolineato che in questo momento "giochiamo tutti nella stessa squadra. Cerchiamo di essere forti e unanimi in questa lotta. Se possiamo aiutare qualcuno, facciamolo, ma sempre in sicurezza. Noi abbiamo deciso di donare un milione di euro per combattere il coronavirus".

Distrutto striscione dei tifosi di Atalanta e Brescia

Lo striscione di solidarietà tra la tifoseria dell'Atalanta e quella del Brescia esposto nei giorni scorsi sul ponte sul lago d'Iseo che collega la sponda bergamasca a Sarnico con quella bresciana a Paratico è stato distrutto da un atto di vandalismo. Lo ha denunciato il sindaco di Sarnico Giorgio Bertazzoli. Lo striscione recitava così: "Divisi sugli spalti, uniti nel dolore. Brescia e Bergamo in questo momento difficile stanno soffrendo per i propri cari". Il primo cittadino ringrazia comunque "tutti i bergamaschi e bresciani che in questo momento Resistono e Soffrono insieme! Lo sport deve sempre unire!!! Atalanta e Brescia unite".

Tokyo 2020, antidoping fermo

Dopo i tanti appelli a rinviare le Olimpiadi gli organizzatori di Tokyo 2020 devono fare i conti con un altro problema: lo stop, praticamente in tutto il mondo, dei controlli antidoping, vista l'impossibilità di spostarsi che riguarda anche coloro che dovrebbero effettuarli. E questo a pochi mesi da quella che dovrebbe essere la data d'inizio dei Giochi (24 luglio) rappresenta un altro ostacolo alla regolarità delle competizioni. Infatti bisogna ricordare che la maggior parte dei test su sangue e urine vengono fatti di solito proprio nei mesi precedenti l'avvio delle gare.

di Enrico Sarzanini\Edipress


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