“Richiamati”. Uefa, dead line per le coppe

Iniziano le strategie dei club di Serie A per convocare i giocatori fuggiti all'estero. Entro il 3 agosto dovranno terminare Champions ed Europa League. Coverciano ospiterà pazienti con Covid-19. I calciatori inglesi dicono no al taglio del 30% dei salari
“Richiamati”. Uefa, dead line per le coppe
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ROMA - “Richiamati”. Questo il titolo che campeggia sulla prima pagina del 'Corriere dello Sport' oggi in edicola e dedicato alle strategie dei vari club di Serie A che si stanno preparando a convocare i vari giocatori che sono “fuggiti” all'estero a causa del coronavirus. Intanto Figc e Lega Serie A confidano nella possibilità di riprendere gli allenamenti in tempi brevi: a Pasqua potrebbe partire il piano di rientro. I giocatori che hanno lasciato l'Italia dovranno essere messi in quarantena.

Ceferin: “Coppe entro il 3 agosto”

"Il 3 agosto tutto dovrà essere completato, sia in Champions che in Europa League. Così il presidente dell'Uefa, Aleksander Ceferin, in un'intervista all'emittente tedesca Zdf, fissa la data-limite per la chiusura dei tornei europei per club 2019/20. “E' possibile giocare con il sistema attuale o con partite secche, sorteggiando il nome della squadra che gioca in casa o fuori, oppure si può stabilire di giocare in campo neutro. Per adesso la 'final eight' o 'four' è teoria", ha aggiunto il n.1 del calcio europeo. Per Ceferin “esistono diversi piani per ricominciare i tornei m non sarà possibile, non si torna a giocare”.

Coverciano ospiterà pazienti in guarigione

La Figc ha messo a disposizione il Centro tecnico di Coverciano per ospitare alcuni pazienti clinicamente guariti dal Covid-19. I trasferimenti inizieranno da domai, lunedì 6 aprile. Nella struttura verranno trasferite persone clinicamente guarite, dimesse dall'ospedale, ma ancora positive al tampone, che devono stare in isolamento domiciliare ma sono impossibilitate a risiedere nella la propria abitazione. Sono 54 le camere che potranno essere utilizzate.

Permier, no dei giocatori al taglio del 30% degli ingaggi

L'Assocalciatori inglese dice no al taglio del 30% degli ingaggi dei calciatori della Premier. Lo fa sapere la stessa PFA in una nota in cui si sottolinea che questo taglio “toglierebbe circa 200 milioni di sterline (228.500 milioni di euro) di entrate fiscali al governo. Nel comunicato si precisa che “i giocatori di Premier faranno comunque la loro parte con significativi contributi finanziari in questi tempi senza precedenti”.

di Enrico Sarzanini\Edipress


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